Fu il primo allenatore, aveva 85 anni. Addio a Mascolo, inventò Mennea: "Un fiore sbocciato in periferia»

Franco Mascolo, primo allenatore di Pietro Mennea, è scomparso a 85 anni. Fondamentale nella carriera del campione, lo ha scoperto e preparato per il successo internazionale. La Fidal e il presidente Stefano Mei gli rendono omaggio.

10 ottobre 2024
Addio a Mascolo, inventò Mennea: "Un fiore sbocciato in periferia"

Franco Mascolo, primo allenatore di Pietro Mennea, è scomparso a 85 anni. Fondamentale nella carriera del campione, lo ha scoperto e preparato per il successo internazionale. La Fidal e il presidente Stefano Mei gli rendono omaggio.

Undici anni dopo Pietro Mennea, se ne è andato a 85 anni Franco Mascolo, il primo allenatore del campione di Barletta, l’uomo che scoprì e regalò all’Italia il talento della ’Freccia del sud’ per affidarlo poi alle cure di Carlo Vittori in azzurro

Mascolo divenne allenatore del quattordicenne Mennea all’Avis Barletta, dopo la segnalazione del professore di educazione fisica Alberto Autorino. Diplomato all’Isef di Napoli nel 1963, Mascolo insegnava alla scuola media De Nittis e, dopo una breve parentesi nel calcio, era diventato responsabile della società di atletica di Barletta.

Senza le sue cure nella fase iniziale della carriera di Mennea non sarebbero mai arrivati il record mondiale dei 200 metri in 19”72 a Città del Messico nel 1979 e la vittoria nei 200 metri a Mosca 1980.

La Fidal e il presidente Stefano Mei l’hanno ricordato ieri: "Alla famiglia di Franco Mascolo vanno le più sentite condoglianze del presidente della Fidal Stefano Mei, del Consiglio federale e di tutta l’atletica italiana".

Un anno fa Mascolo era presente alla cerimonia di apposizione della targa alla “salita del vaglio”, il luogo dove si allenavano Mennea con molti altri atleti. E lì Mascolo raccontò un dettaglio che permette di capire quale spinta abbia sempre animato Mennea: "Senza l’humus di Barletta, della periferia, senza tutto ciò non ci sarebbe stata la storia di Mennea. Abbiamo avuto i nostri momenti sì e no, ma per me Pietro era come un figlio".

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