Gli atleti non si fidano della Senna. Sopralluoghi nel fiume parigino. La Marna è il piano B per il fondo

Oggi e domani le gare, ma ieri gli azzurri hanno preferito non tuffarsi per le prove, preferendo la vasca. L’organizzazione conferma il percorso originario. In caso di analisi pessime, Vaires-sur-Marne è l’alternativa.

di LEO TURRINI -
8 agosto 2024
Sopralluoghi nel fiume parigino. La Marna è il piano B per il fondo

Oggi e domani le gare, ma ieri gli azzurri hanno preferito non tuffarsi per le prove, preferendo la vasca. L’organizzazione conferma il percorso originario. In caso di analisi pessime, Vaires-sur-Marne è l’alternativa.

dall’inviato

Allora, allacciate le cinture. Abbiamo finalmente il piano B per le gare di fondo del nuoto (stamattina le donne, domattina Gregorio Paltrinieri).

Dopo lunghissima ed estenuante meditazione, gli organizzatori parigini hanno aperto all’ipotesi di una alternativa. In sintesi: qualora le acque brutte, sporche e cattive della Senna dovessero risultare di nuovo contaminate, verrà ufficializzato lo spostamento delle competizioni nel bacino di Vaires-sur-Marne, sito non lontano da Parigi, sulla Marna. Questo specchio d’acqua ha ospitato fin qui le prove di canoa.

Chi si tuffa? Ma per rendere bene l’aspetto tragicomico della vicenda, debbo addentrarmi non tra la limacciosa brodaglia della Senna. Bensì nell’oceano di perplessità che sommerge i poveri atleti.

In sintesi. Ieri mattina per la prima volta è stato accordato ai fondisti presenti il permesso di immergersi nel fiume. Per un test atteso da tempo e sempre negato dalle autorità sanitarie.

Finalmente, i fondisti hanno guadagnato il diritto di allenarsi sul percorso. Via da Ponte Alexandre III fino al Ponte dell’Alma dove oggi e domani, tra correnti forti e anomale (1 metro al secondo al centro e 0,4 ai lati del fiume) saranno assegnate le medaglie. Gli iscritti complessivamente sono 56: 24 donne e 32 uomini. L’Italia candida alle medaglie Ginevra Taddeucci e Giulia Gabbrielleschi Gregorio Paltrinieri e Domenico Acerenza.

Anche no. Ma è successa una cosa strana (mica tanto strana, in verità). Al sopralluogo si sono presentati pochi nuotatori e molti tecnici. Motivo: hanno tutti paura di ammalarsi. Di beccarsi un virus. Di essere spediti a letto causa infezione batterica.

Anche gli italiani, Paltrinieri in testa, hanno optato per la prudenza. Greg è rimasto ad allenarsi in piscina. Scoprirà solo in gara le caratteristiche del fiume brutto sporco e cattivo: 0.8 metri al secondo di corrente e 23 gradi di temperatura. Corrente a favore all’andata e contraria al ritorno.

Il testimone. A sperimentare la Senna per la nostra Nazionale è andato il coordinatore tecnico Stefano Rubaudo. Si è tuffato lui. A sera, era ancora sano.

Quando è rientrato al Villaggio, il brav’uomo è stato assediato dalle domande di Greg e compagnia bella. Ecco la testimonianza di Rubaudo: "L’acqua è insapore e non ha odore, le correnti sono molto forti. Controcorrente impieghi il triplo del tempo per eseguire lo stesso tratto dal lato opposto. Ho verificato che hanno allargato il passaggio sotto al ponte, per evitare l’imbuto che si era creato durante la gara di triathlon. Penso che abbiamo tutti gli elementi per pianificare al meglio la tattica di gara".

Per parte sua Fabrizio Antonelli, l’allenatore di Paltrinieri e Acerenza, l’ha messa giù così: "Noi ci dobbiamo fidare degli organizzatori e delle professionalità medico-scientifiche che gestiscono i controlli della Senna. Però abbiamo preferito evitare rischi di contaminazioni di qualsiasi genere, per questo abbiamo rinunciato al test nel fiume. Abbiamo sviluppato allenamenti specifici in piscina. Sulla base delle informazioni raccolte, abbiamo preparato la gara. Greg, Acerenza e le ragazze sapranno come affrontare avversari e difficoltà ambientali".

E al diavolo anche i batteri.

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