Golf, Guido Migliozzi show al The Open Championship. In difficoltà Francesco Molinari
L'azzurro è tra i protagonisti dell'ultimo torneo Slam della stagione: score senza errori e 12° posto. Qualche problema per Rory McIloroy
Liverpool, 20 luglio 2023 – Guido Migliozzi ha iniziato come meglio non avrebbe potuto il The Open Championship, ultimo dei quattro tornei dello Slam. Il percorso del Liverpool Golf Club si è confermato da mal di testa per tutti. Quasi tutti. Guido Migliozzi e Stewart Cink infatti sono stati gli unici due giocatori del field a consegnare uno score senza errori. L'azzurro ha realizzato due birdie concludendo a 69 colpi e il 12° posto. Qualche difficoltà per Francesco Molinari che ha pagato tanto l'imprecisione dal tee quanto i colpi al green con solo il 50% dei fairway centrati dal tee e altrettanti Green in Regulation. I tre birdie hanno parzialmente salvato il giro ma il punteggio di +2 lo colloca al 65° posto, a serio rischio taglio.
In difficoltà anche Rory McIlroy che non è riuscito ad andare oltre il par. Sebbene lo score non sia da palpitazioni, alcuni colpi hanno letteralmente infiammato la folla. Alla buca 18 il nordirlandese è andato in bunker con il secondo colpo senza riuscire a uscirne. Poi, ha giocato il quarto colpo in equilibrio su una sola gamba con l'altra sollevata fuori dall'ostacolo. Up & down e pubblico in visibilio. Il 32° posto nel leaderboard non è indicativo della qualità espressa che lascia ampi margini di risalita. Christo Lamprecht si ricorderà a lungo il ricordo di questa giornata. Il dilettante sudafricano ha completato le 18 buche del percorso par 71 in 66 colpi conquistando la leadership con il punteggio di -5. Con lui l’argentino Emiliano Grillo, già vincitore in stagione sul PGA Tour, e Tommy Fleetwood, tra i più attesi al via.
Il giro di apertura ha già dato le prime indicazioni. Scottie Scheffler e Brooks Koepka hanno concluso appaiati al 19° posto a quota -1 confermando la loro candidatura alla vittoria. Per contro torneo parzialmente compromesso per Jon Rahm, che non ha mai trovato il giusto ritmo sui green, Dustin Johnson, ex numero uno al mondo, e Bryson DeChambeau, tutti oltre il taglio virtuale, all’88° posto, con +3.
Prologo
È il Major più antico al mondo, nato nel 1860, tanta tradizione e storia attraverso tre secoli. Il The Open celebra la 151ª edizione sul percorso del Royal Liverpool GC, a Hoylake in Inghilterra (20-23 luglio), con la presenza di tutti i migliori giocatori del mondo tesi a conquistare la Claret Jug, un autentico simbolo del golf. Nel field due azzurri, Francesco Molinari, che ha vinto la gara nel 2018, e Guido Migliozzi.
Nel quarto e ultimo torneo stagionale del Grande Slam, a difendere il titolo sarà l’australiano Cameron Smith, numero 7 del World Ranking, uno dei dodici giocatori della Superlega Araba in campo che lancerà nuovamente la sfida per divenire il primo a firmare una doppietta consecutiva dopo Padraig Harrington (2007, 2008) e per targare un altro Major LIV Golf, dopo il PGA Championship appannaggio di Brooks Koepka. Si gioca per la 52ª volta in Inghilterra, contro le 97 in Scozia e le due in Irlanda del Nord, e per la 13ª al Royal Liverpool GC, la prima nel 1897 e la precedente nel 2014 quando a imporsi fu Rory McIlroy, settimo e ultimo a concludere la gara, al momento, wire-to-wire. Reduce dal successo nel Genesis Scottish Open, il nordirlandese, numero due mondiale, trova ampio spazio tra i favoriti insieme a Scottie Scheffler, numero uno, e a Jon Rahm, numero tre, che tuttavia dopo aver conquistato il Masters ha avuto un calo di forma. Non significa comunque che non possa divenire il primo spagnolo a salire sul gradino più alto del podio dopo Severiano Ballesteros (1988). Con tanti campioni la lista dei possibili protagonisti è ovviamente lunga. Da Xander Schauffele a Patrick Cantlay, da Matt Fitzpatrick a Max Homa per proseguire con il citato Koepka, Jordan Spieth (a segno nel 2017), Collin Morikawa (suo il titolo nel 2021), Viktor Hovland, Justin Thomas per passare ad outsider come Wyndham Clark, il terzo vincitore di Major in stagione (US Open), Tony Finau, Sam Burns, Tom Kim e Tyrrell Hatton, per citare alcuni in grado di scombinare i piani dei più attesi. Assente Tiger Woods, non è una novità, ma fa sempre notizia anche quando è costretto a dare forfait.
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