Guazzini e Consonni, l’oro che non ti aspetti. Nella madison trionfa la coppia ’last minute’

Mai gli azzurri si erano imposti nella specialità, battute Olanda e Gran Bretagna. Ecco il successo alla loro seconda gara assieme

di ANGELO COSTA -
10 agosto 2024
Guazzini e Consonni, l’oro che non ti aspetti. Nella madison trionfa la coppia ’last minute’

Chiara. Consonni, 25 anni,. e Vittoria Guazzini (23) incredule dopo il successo

Di tutte le medaglie d’oro che non ti aspetti, una delle più belle la confeziona il ciclismo su pista. Merito di Vittoria Guazzini e Chiara Consonni, che conquistando la madison regalano all’Italia anche un inedito: mai una coppia azzurra si era imposta in questa specialità ai Giochi. Ci riescono ribaltando la corsa nel finale, dopo una prima parte senza troppi squilli: a rendere clamoroso il loro risultato sono le coppie battute, le favorite della Gran Bretagna e l’Olanda che non faceva mistero di puntare al titolo.

Sono ancora le donne a far felice la Nazionale che pedala. Non era certo nelle previsioni che un oro in pista potesse arrivare da quella che un tempo si chiamava americana: è vero che Vittoria Guazzini, 23 anni, toscana di Pontedera, e Chiara Consonni, 25 anni, bergamasca di Ponte San Pietro, hanno in bacheca titoli iridati ed europei, ma come coppia corrono insieme da poco. In pratica hanno alle spalle soltanto una gara in Belgio, peraltro vinta qualche settimana fa: quel che ha convinto il ct Marco Villa a confermarle anche a Parigi, viste le non perfette condizioni della Balsamo, abituale compagna della Guazzini. Coppia quasi inedita, tra le più giovani scese in pista, le azzurre ci mettono coraggio, faccia tosta, lucidità e la voglia di riscattare la prova col quartetto, chiusa al quarto posto con qualche rimpianto. Dopo un inizio prudente e una fase centrale della gara anonima, Guazzini e Consonni scelgono la strategia dell’attacco: è la mossa che consente loro prima di vincere uno sprint, poi di guadagnare un giro sulle rivali, uniche fra tutte a riuscirci, e di balzare al comando della gara. Da lì in poi, alle gambe si abbina la testa, perché con grande maturità la coppia italiana controlla le avversarie più pericolose, lasciando loro solo i gradini più bassi del podio.

"Continuavo a ripetermi di stare calma, che non eravamo le uniche a far fatica. E poi abbiamo deciso o la va o la spacca e siamo andate all’attacco. Siamo cresciute insieme, arrivare insieme a questo trionfo è bellissimo", racconta Guazzini, che nella madison aveva vinto l’Europeo nel 2020 e conta anche il mondiale col quartetto di due anni dopo.

"Non ho parole. Nella prima parte ci siamo un po’ perse, nel finale siamo tornate, Vittoria ha messo anche quello che non avevo io. Sapevamo di essere una coppia un po’ improvvisata, ma con la forza e il sostegno di tutta la Nazionale è stato bellissimo", la gioia di Chiara Consonni, sorella di Simone, oro a Tokyo e bronzo pochi giorni fa col quartetto. Anche lei si sdoppia fra la strada, dove ha conquistato tre tappe al Giro, e la pista: ha fatto parte del quartetto iridato di due anni fa e d’argento l’anno prima.

Festa italiana nel velodromo di Saint Quentin en Yvelines: dopo il bronzo del quartetto, ecco quest’oro imprevisto, un medagliere che potrebbe persino arricchirsi fra madison maschile oggi (Viviani e Consonni) e l’omnium donne domani (Paternoster). Ma già così è un bilancio ottimo per un ciclismo che continua a non avere velodromi per allenarsi (Montichiari l’unico disponibile) e soprattutto ad avere atleti che alternano pista e strada, anche negli anni in cui gli avversari si dedicano esclusivamente alla preparazione olimpica.

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