Il tabù L’ultima vittoria dei gialli risale al 1950

I giocatori di Mandelli dovranno lottare anche contro i ricorsi della storia. Al ’Mapei’ il Modena non è mai riuscito ad andare in gol

di ALESSANDRO BEDONI
12 dicembre 2024
Il tabù L’ultima vittoria dei gialli risale al 1950

Pedro Mendes, fra i più attesi. Sarà suo il primo gol al ’Mapei’? (fotofiocchi)

Centoquattro anni di storia, oltre settanta sfide. Sempre a cavallo di quel ponte sulla via Emilia che unisce Cittanova, ultimo lembo ad occidente della città di Modena, a Rubiera, il comune che accoglie la statale numero 9 in territorio reggiano. In mezzo, sotto i piloni di quel ponte, il fiume Secchia, che scorre lambendo in egual misura le due province mentre corre veloce verso il Po. Più di un secolo è passato dal primo derby tra Modena e Reggiana, tra gialloblù e granata, una partita sempre sentita e vissuta da tutti i tifosi con grande pathos, una di quelle sfide che si aspettano sempre con impazienza, anche perchè non sono andate in scena, da quel 24 ottobre 1920, in tutte le stagioni.

Le due società infatti spesso e volentieri non hanno militato nella stessa divisione, con prevalenza di dignità di campionato sia dell’una che dell’altra compagine, e il rimpianto più grande è che questo derby non abbia mai visto il palcoscenico della serie A. Ha visto però, poco più di un lustro fa, quello della serie D, ma tutto si può dire di quella stagione a braccetto in quarta serie, ma non che sia stato mortificante. Al contrario, quella stagione per entrambe le squadre, che avevano conosciuto l’onta del fallimento, fu l’inizio della rinascita. E poco importa se ‘ufficialmente’ la Federazione non le chiamava Modena e Reggiana, ma Modena 2018 e Reggio Audace, nomi che alla gente non sono mai entrati veramente in testa, in attesa di poter nuovamente chiamare le squadre con il loro nome vero. E, come direbbe Vasco, siamo ancora qua.

Un derby, quello che si gioca al Mapei (o nell’occasione, Città del Tricolore), che muoverà la classifica e sarà certamente importante per il cammino delle due squadre, ma che ha ancora una volta, per la gente, un valore che va molto al di là dei punti in palio. Soprattutto per i modenesi, che non vedono la propria squadra vincere al di là del Secchia da qualcosa come 74 anni, come dire che qualcuno non ha mai gioito per un successo dei gialli sul campo della Regia nell’arco di una vita intera. E sono ormai pochi i testimoni che possono dire di essere stati sugli spalti quel 15 ottobre 1950, quando Toth e Renato Brighenti (fratello maggiore di Sergio, anch’esso in campo quel pomeriggio) ribaltarono il vantaggio granata di Scagliarini. Insomma, una sorta di maleficio per i gialli, che non riuscirono a portare a casa il bottino pieno neppure il 20 aprile 1986, quando prima Longhi poi Domini sbagliarono a tempo scaduto un calcio di rigore fatto tirare e poi ripetere dal direttore di gara. Erano gli anni delle sfide allo stadio Mirabello, impianto vicino al centro di Reggio che sopravvive ancora per eventi minori, che aveva una visibilità e una vicinanza del pubblico al campo paragonabile al più classico degli stadi inglesi. Oggi si gioca come tutti sanno all’attuale Mapei Stadium, impianto costruito a metà anni novanta per un’idea dell’allora amministratore delegato granata Franco Dal Cin, uno dei primi stadi di proprietà, ribattezzato in seguito Città del Tricolore. Dopo diverse traversie seguite a fallimenti, lo stadio fu acquistato all’asta dal Sassuolo e da allora i neroverdi ne hanno fatto il loro impianto, affittandolo alla Reggiana: la cosa non è andata mai giù ai supporter granata che non mancano occasione per far sentire il loro dissenso sulla vicenda. E sulla questione, ci fu qualche anno fa uno striscione della curva gialloblù, ’A Reggio solo la Regia’, che rappresentò una inusuale identità di vedute tra le due tifoserie. Su quel rettangolo verde i canarini non solo non hanno mai vinto, ma non hanno nemmeno mai segnato un gol.

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