Inter, che frenata a Monza. I campioni sono spuntati. Ci deve pensare Dumfries
Dany Mota fa sognare il Monza, a due minuti dalla fine l’olandese risponde. Le assenze non bastano per giustificare il passo indietro, e intanto il Napoli vola.
Le avvisaglie che Monza non è terra di semplice conquista per l’Inter si erano viste nel pre-campionato. Avevano già perso all’U-Power Stadium contro l’Al-Ittihad, i nerazzurri. Ora è tempo di Serie A e l’esito è giusto poco migliore: un punticino, contro un coriaceo Monza, che va vicino all’impresa con la girata di Dany Mota, pareggiata da Dumfries. Merito alla squadra di Nesta: sbaglia poco e concede il giusto, considerando i valori in campo. Sfrutta, dalla sua, una serata in cui l’Inter fa un passo indietro importante rispetto al vestito di gala indossato per la sfida all’Atalanta precedente alla sosta. Il prolungato possesso condito da una concretezza molto lontana da quel che servirebbe, ricorda il campionato vissuto nel 2022/23, quando dopo aver lasciato per strada uno scudetto Inzaghi portò la squadra fino alla finale di Champions League, ma in Serie A riprese per i capelli la zona europea che conta, lasciando tanti punti per strada (anche con un 2-2 a Monza in gennaio).
Qualche occasione, in realtà, gli ospiti la costruiscono. Una arriva subito, la regala un ex Milan dal nome importante: Maldini. Un eccesso di confidenza nei propri mezzi che spalanca la porta a Dimarco, il cui sinistro è stranamente impreciso. Il figlio d’arte piazza anche il primo tiro in porta del Monza (centrale), poco prima di un altro pallone d’oro che Lautaro manda a lato di testa. È l’unico sussulto offensivo dei biancorossi, rintanati nella propria metà campo, accorti nel palleggio dalle retrovie. La palla è spesso tra i piedi dei gialli, colore dominante del terzo kit interista, ma senza precisione c’è poco lavoro per Turati. Frattesi ci prova in spaccata senza successo. Lautaro, più di tutti, soffre l’astinenza da gol. Alza in curva monzese un sinistro di prima (pur in fuorigioco) che fa il paio con l’incornata fuori bersaglio dell’avvio. Thuram, al suo fianco, non fa meglio, allargando troppo la mira di testa su uno dei rari cross provenienti da destra ad inizio ripresa.
Inzaghi decide di cambiare quando non è ancora giunta l’ora di gioco. Mette Taremi, ma toglie Lautaro: niente tridente, per ora. Dentro anche Dumfries e Zielinski. L’iraniano l’occasione ce l’ha presto e la cicca di sinistro. Non è l’avvio dell’assedio che il tecnico si augura. Al contrario, Djuric resta in agguato e per fortuna dell’Inter manda largo di testa come i suoi colleghi avversari. Dany Mota, invece, pesca l’angolo giusto e fa urlare i sostenitori biancorossi, poco dopo l’ultimo tentativo di Inzaghi di aumentare il peso offensivo inserendo Correa e Arnautovic. L’attaccante giusto è Dumfries, che fa 1-1 quando manca troppo poco per organizzare un nuovo assalto al fortino. Occasione sciupata: in vetta, adesso, c’è l’ex Conte col suo Napoli.
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