Italiano in chiaroscuro. "Gara discreta la nostra. Poco pericolosi davanti. Mercato? Il club è vigile»

Dopo la sconfitta , il mister si difende: "Succede a tutte le squadre nuove". Poi pensa positivo, guardando all’Empoli: "Sono convinto che cresceremo,. è solo l’inizio della stagione. Abbiamo tutto il tempo per risollevarci".

di MASSIMO VITALI -
26 agosto 2024
"Gara discreta la nostra. Poco pericolosi davanti. Mercato? Il club è vigile"

Dopo la sconfitta , il mister si difende: "Succede a tutte le squadre nuove". Poi pensa positivo, guardando all’Empoli: "Sono convinto che cresceremo,. è solo l’inizio della stagione. Abbiamo tutto il tempo per risollevarci".

Brutti segnali dalla notte del Maradona: notte fonda per un Bologna che affonda. Oltre la rima c’è un Bologna che a tratti tiene dignitosamente il campo insegnando però quanto possa essere sterile il possesso palla se la finalizzazione manca. E la fase difensiva? Peggio che andar di notte, per l’appunto.

"Partita discreta sul piano del palleggio e della personalità", azzarda Italiano che lascia il campo assestando una manata di frustrazione sulla panchina. Discreta è una parola grossa e infatti il tecnico corregge subito il tiro: "Volevamo difenderci tenendo palla perché sapevamo che se fossimo stati passivi sulle loro uscite dal basso avremmo corso grandi pericoli. La palla l’abbiamo tenuta bene ma siamo stati poco pericolosi davanti".

La lingua batte dove il dente duole. È lo stesso dente che aveva fatto venire dolori lancinanti al tecnico dopo l’1-1 con l’Udinese: la differenza è che allora il Bologna prese a pallate i friulani mentre questa volta il tiro verso la porta di Meret è stato un autentico miraggio.

"Là davanti dobbiamo crescere, migliorare – mette il dito nella piaga Italiano –. Perché in area avversaria ci arriviamo, ma ci manca il guizzo. Del resto succede a tutte le squadre nuove, che in questa fase della stagione devono un po’ trovarsi. Sono convinto che cresceremo".

È il lessico di ogni allenatore nuovo, chiamato a rimodellare la creatura. Con la difficoltà aggiuntiva di doversi confrontare, implicitamente, con un recente passato di bellezza sfavillante e ingombrante. Ma il fantasma di Motta non entra nelle considerazione di Italiano.

"Prendere gol nei minuti di recupero prima dell’intervallo non è stato positivo – dice il tecnico –. Poi, nella ripresa, quando col palleggio eravamo venuti fuori tenendo il Napoli nella sua metacampo è arrivato il secondo gol, che non mi è piaciuto. Ma non mi sono piaciuti soprattutto gli ultimi dieci minuti, in cui abbiamo abbassato la testa quasi smettendo di giocare. È una cosa che non deve succedere più".

Sono tante, in verità, le negligenze diffuse della notte di Napoli: anche i cambi che nella ripresa, Miranda a parte, non hanno portato verve sulle fasce. "Orsolini e Ndoye avevano speso tanto – ammette il tecnico – e per questo ho messo Odgaard e Karlsson, che però non hanno cambiato l’inerzia della partita". Il grande rammarico allora: "Se Castro nel primo tempo l’avesse buttata dentro forse le cose sarebbero andate diversamente. Ma lo ripeto: davanti arriviamo, ma dobbiamo trovare soluzioni perché concretizzare è importante".

La conclusione è che "un punto in due partite è poco ma siamo solo all’inizio della stagione, tante squadre che alla prima giornata avevano fatto male si sono risollevate e adesso questo dovremo fare noi con l’Empoli, lavorando sulla fiducia e l’entusiasmo, che a Bologna non mancano".

Sui rinforzi del mercato ripete che "la società è vigile".

Tradotto: un difensore centrale serve come il pane. Ma serve anche un altro approccio negli ultimi sedici metri: "Sì, quando abbiamo la palla e ci presentiamo davanti alla porta dobbiamo essere più svegli".

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