Jannik Sinner: "Squalifica ingiusta, ma scelto il male minore"
Jannik Sinner si apre sulla squalifica di tre mesi, il patteggiamento con la Wada e il suo ritorno imminente nel tennis.

Jannik Sinner si apre sulla squalifica di tre mesi, il patteggiamento con la Wada e il suo ritorno imminente nel tennis.
"Per me è un’ingiustizia, ma ho scelto il male minore". Jannik Sinner (nella foto) racconta ai microfoni di Sky il suo stato d’animo a poche settimane dalla fine della squalifica. Da quando ha patteggiato con la Wada un periodo di sospensione di tre mesi, è la prima volta che il tennista altoatesino condive i suoi pensieri. Le parole nascondono un disagio, un malessere iniziale che è stato superato grazie agli amici. "Quando è arrivata la squalifica a Doha - ha spiegato Sinner -, mi sono sentito fragile. Ma le persone che mi sono vicine mi hanno sollevato, mi hanno aiutato a capire. Però é stata molto dura".
Limitarsi al capire è, forse, riduttivo e così, tra chi l’ha portato sulle piste di sci e chi al volante di un kart o sul sellino di uno bici, alla fine abbiamo scoperto uno Jannik amante di tanti sport. "Sono successe cose che non mi aspettavo - Ci ho messo un pò a ritrovarmi, ci sono state altre cose difficili fuori dalla sospensione. Però sono qui, non vedo l’ora di tornare. Conto alla rovescia? Lo faccio dal primo giorno di sospensione".
Ribadendo la sua totale innocenza - "sulla verità non c’è il minimo dubbio" - ci vorrà ancora un po’ di tempo per poter dire che la questione è del tutto metabolozzata. "Il patteggiamento è stato molto rapido, anche se io non ero tanto d’accordo. Alla fine si deve scegliere il male minore, anche se è un po’ ingiusto quello che sto passando. Ma poteva andare peggio, con un’ingiustiza ancora maggiore".
Nonostante i tre mesi di inattività dovuti a una squalifica per doping da contaminazione, a Roma agli inizi di maggio potrebbe riprendere da numero uno del mondo. "Non ho guardato il tennis in questi mesi e il mio piazzamento non posso controllarlo. Rientrare da numero 1, 2 o 3 può essere importante. Non so cosa sia successo ad Alcaraz o Zverev in questi mesi: ogni partita è difficile, e non puoi mai sapere se c’é qualcosa fuori dal campo che ti condiziona. Ora comincia la stagione della terra rossa, lì Carlos é favorito. E anche Sasha é forte, poteva diventare numero uno l’anno scorso al Roland Garros".
Ufficialmente potrà tornare ad allenarsi da domenica 13 aprile, anche se in questo periodo ha lavorato nelle strutture che non sono affiliate alla federtennis internazionale. "A stata una bella occasione per migliorare lì dove faticavo, sulle superfici per me più faticose. Ogni giorno mi sento meglio dal punto di vista fisico e mentale".
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