La legione straniera. Nati all’estero 36 azzurri. Malagò: "Serve lo ius soli»

Il Papa invoca la tregua olimpica, in Francia polemiche per gli atleti israeliani. L’Italia del beach dovrà affrontare l’olandese Van de Velde condannato per stupro.

di DORIANO RABOTTI -
22 luglio 2024
Nati all’estero 36 azzurri. Malagò: "Serve lo ius soli"

Nati all’estero 36 azzurri. Malagò: "Serve lo ius soli"

Ormai è chiaro a tutti, ci sono le Olimpiadi che si giocano sui campi e sulle piste, nei palazzetti e sulle strade. E poi ci sono i Giochi paralleli, quelli della politica e della polemica, degli ideali e degli opportunismi. E delle istanze sociali che quando si avvicinano i Giochi trovano riflettori solitamente spenti.

Lo ius soli. A dire il vero le parole dette ieri dal presidente del Coni Malagò sono coerenti e già pronunciate in passato: "Ho cercato a più riprese di sensibilizzare tanti amici che osteggiano lo ius soli sportivo, ma senza risultati. Vorrei far veder loro cosa succede a un ragazzo nato in Italia da genitori stranieri: fino ai 18 anni veste l‘azzurro. Poi, a 18 anni, per rappresentare l‘Italia deve essere cittadino italiano e inizia un inferno burocratico. Senza lo ius soli sportivo, rischiamo di perdere tanti talenti sui quali abbiamo investito perché lasciano lo sport o cambiano Paese", ha detto Malagò a ‘Il Sole 24 Ore‘. Basta guardare alle nostre nazionali di atletica o di pallavolo femminile per capire che il problema esiste. Ieri Malagò ha visitato il villaggio olimpico, dove sono arrivati e stanno arrivando gli atleti azzurri: ieri i tuffatori, oggi sono attesi la Nazionale maschile di ginnastica artistica, le tre coppie del beach volley, una parte dei canottieri. Aspettando l’apertura ufficiale di Casa Italia, prevista per venerdì 26 con il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, ieri gli azzurri hanno accolto l‘ambasciatrice d‘Italia a Parigi, Emanuela D‘Alessandro, a Le Pré Catelan, nel cuore del Bois de Boulogne, dove ha sede Casa Italia. Intanto Papa Francesco ha auspicato nuovamente che le Olimpiadi segnino una tregua dai conflitti, mentre in Francia infuria la polemica nei confronti del deputato degli Insoumis, Portes, che ha dichiarato che gli atleti israeliani non sono i benvenuti ai Giochi.

Il doping cinese. Una delle storie oscure che stanno accompagnando l’avvicinamento ai Giochi è quella dei nuotatori cinesi dopati. Ieri il collega tedesco di Malagò, Thomas Weikert, ha chiesto tempi rapidi al Cio: la vicenda dei 23 nuotatori cinesi trovati positivi ai test antidoping (trimetazidina) prima di Tokyo deve essere risolta prima di Parigi. I cinesi dicono che si trattò di una contaminazione alimentare e alcuni di quei nuotatori hanno continuato a gareggiare e ci saranno anche a Parigi, con i Giochi che inizieranno venerdì. "Stiamo facendo tutto il possibile per chiarire la situazione. Questo deve essere il caso per poter proteggere gli atleti. Altrimenti non ha senso competere", ha detto Weikert a Zdf. "Dal nostro punto di vista, gli atleti avrebbero dovuto essere squalificati in primo luogo, questo è quello che dicono le regole".

A piede libero. Ieri è arrivata anche la notizia che vuole Steven Van de Velde, atleta olandese di beach volley, condannato nel 2016 a quattro anni di carcere per lo stupro di una ragazzina di 12 anni (avvenuto nel 2014), fuori dal villaggio olimpico. Van de Velde ha 29 anni, ha scontato parte della pena in Gran Bretagna, poi in Olanda e quando è stato rilasciato è tornato a giocare. Il Comitato Olimpico olandese ha deciso di farlo alloggiare fuori dal villaggio, in un altro alloggio che non è stato reso noto, per evitare qualsiasi problema. Quelli che poi si potranno presentare quando scenderà sulla sabbia del campo da beach volley, posto all’ombra della Tour Eiffel. Per esempio domenica, quando alle ore 10 l’olandese, in coppia con Immers, dovrà affrontare i nostri Ranghieri e Carambula.

Federalismo sportivo. Gli azzurri a Parigi saranno 403, ed è un record di partecipazione. Quasi tutte le regioni sono rappresentate, almeno per i luoghi di nascita: la Lombardia guida con 70 atleti davanti a Lazio (43), Toscana (38), Veneto con 32, Piemonte ed Emilia Romagna con 28. Le Marche hanno 9 partecipenti, l’Umbria 3. Non ci sono atleti nati in Valle d’Aosta e Molise. 36 azzurri sono nati all’estero, dall’Argentina alla Russia, dal Canada al Vietnam, dall’Islanda al Sudafrica. A proposito di ius soli sportivo.

Ecologia. Tra le eredità per la capitale francese, il villaggio olimpico e paralimpico dopo i Giochi diventerà un nuovo quartiere, Seine-St.Denis, all’avanguardia sul piano ecologico anche: sono stati piantati 9.000 alberi per 2.600 abitazioni e 6.000 residenti. Ma il New York Times ha denunciato l’allontamento dei senzatetto che dormivano in zona.

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