La proprietà commutativa di Inzaghi. Cambiando i titolari il risultato resta identico

La prestazione contro il Catanzaro è stata buona nonostante il vasto turnover. E Tramoni vuol recuperare in vista di Cremona

di MICHELE BUFALINO -
1 novembre 2024
La proprietà commutativa di Inzaghi. Cambiando i titolari il risultato resta identico

Matteo Tramoni, 24 anni, si è allenato anche ieri mattina per cercare di recuperare in vista del big match con la Cremonese

Cambiando l’ordine dei titolari il risultato non cambia. E’ la proprietà commutativa del Pisa di Filippo Inzaghi che, dopo il turno infrasettimanale, anche dopo il secondo pareggio consecutivo per 0-0, si gode un vantaggio non indifferente in termini di organico. L’allenatore infatti contro il Catanzaro aveva stupito tutti cambiando addirittura sette giocatori rispetto all’impegno precedente. Guardando alle statistiche e alle presenze, ne esce anche un dato importantissimo. Non solo Inzaghi ha impiegato 23 giocatori, tra calciatori di movimento e portieri, ma in 20 sono stati impiegati in almeno 5 partite. Ciò vuol dire che, tra le ‘riserve’ ci sono calciatori che, come minimo, hanno fatto parte in almeno 45% delle partite di campionato. Una rotazione che ha un peso specifico. Pensiamo a Calabresi, Giovanni Bonfanti, Alexander Lind, Adrian Rus, Alessandro Arena, Jan Mlakar, Emanuel Vignato e Oliver Abildgaard. Sono tra i calciatori ad essere stati impiegati meno tra i primi 20 della rosa e tutti hanno disputato tra le 5 e le 8 presenze su 11 partite a disposizione. C’è anche chi è stato impiegato ancora meno, come Jevsenalk (solo una presenza all’attivo) e Leris (infortunatosi al crociato), ma per il resto Inzaghi può davvero contare su una ampia rosa di titolari. Cosa può significare tutto questo in peso specifico? All’aumentare del numero di partite, specialmente in settimane che comprendono turni infrasettimanali, può avere un concreto vantaggio sulle avversarie con rose più contenute e una minor rotazione di calciatori. Pensiamo a un illustre precedente, il Pisa 2007-2008 che, all’attivo, aveva soltanto 13-14 giocatori in grado di giocare ad alti livelli. Complici gli infortuni e il numero di partite (42) di quella stagione, nella seconda parte di quel campionato la squadra di Ventura andò in debito d’ossigeno vanificando quanto fatto nel girone d’andata. Il Pisa di Inzaghi invece è una squadra potenzialmente forte da poter sopperire a un problema del genere e che già ha avuto illustri defezioni. Pensiamo a Leris e ad Esteves, entrambi out fino al termine della stagione, oppure a Morutan. Tre giocatori che giocherebbero titolari in qualsiasi squadra di Serie B. La lunghezza della rosa, nonché la qualità dei giocatori a disposizione di Inzaghi, ha permesso ai nerazzurri non solo di sopperire a tali mancanze, ma addirittura di piazzarsi in cima alla classifica. Un valore non indifferente per Inzaghi e i suoi ragazzi. Nel frattempo tiene banco la situazione di Matteo Tramoni. Il giocatore ieri si è allenato fin dalle prime ore del mattino e cercherà di esserci per la sfida di domenica a Cremona. L’ultima parola spetterà ai medici e all’allenatore, dopo un nuovo colloqui col giocatore, ma Tramoni questa volta potrebbe almeno partire in panchina, per poi puntare a partire titolare con la Sampdoria. Poi l’ultima sosta del 2024 determinerà il suo impiego nell’ultima parte dell’anno solare.

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