L’Arabia ora vuole Sinner. Dal calcio al grande tennis, così il ’mercato’ continua

Nadal, Alcaraz e Medvedev: carrellata di stelle per l’esibizione ’Six Kings Slam’. Dopo il golf, gli sceicchi vogliono mettere le mani anche sui maghi della racchetta.

di PAOLO FRANCI -
7 febbraio 2024
Dal calcio al grande tennis, così il ’mercato’ continua

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Il manifesto sembra uscito da un film di Tarantino. Il titolo anche. ’Six Kings Slam’ che un po’ ricorda ’The Hateful Eight“, i detestabili otto.Qui però, va detto, di adorabile ci sono i sei fenomeni del tennis e di detestabile – per molti – c’è il modo in cui il petroldollaro abbia messo mani e quattrini (a palate) sul campo, per prendersi il meglio dello sport mondiale. Sinner compreso. Eh già. Dopo essere entrata in tackle milionario sul mondo del pallone e su molto altro, l’Arabia Saudita si lancia in una nuova dollarosa avventura: il tennis mondiale. L’annuncio lo ha dato in pompa magna Turki Alashikh, uomo della cultura e dello spettacolo saudita, ufficializzando la nascita del ’Six Kings Slam’, un torneo nel quale si esibiranno i Supereroi del tennis mondiale. Quali? Il manifesto li ritrae urlanti e pronti a darsi battaglia per un premio (secondo i media inglesi vicino ai 6 milioni di dollari): Carlos Alcaraz, Novak Djokovic, Rafa Nadal, Daniil Medvedev, Holger Rune e il nostro Jannik. Tutti vincitori di Slam tranne Rune, che si esibiranno nel programma del Riyahd Season, una sorta di festival delle cultura e spettacolo.

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Il grande tennis non è una novità in Arabia Saudita, che ha già organizzato l’ultima edizione delle Next Gen Finals e l’esibizione di dicembre tra Alcaraz e Djokovic. Lo è - e pure grossa - invece, l’intenzione di inserirsi nell’Olimpo del tennis mondiale e cioè organizzare un Master 1000, la categoria più importante subito dopo gli Slam. Non c’è ancora una data, ma il mese è già stato inquadrato: ottobre, quando sono già in calendario i ’1000’ di Shanghai e Parigi.

Sì ma come è cominciata la migrazione delle grandi stelle dello sport verso l’Arabia Saudita? La’colpa’ sarebbe di John Cena e degli eroi del wrestling. Nel 2014, quando il governo saudita, folgorato sulla via della Wwe ingaggia Cena e le altre star del ring americano. Quattro anni dopo la Wwe firma un accordo decennale per due eventi l’anno da 50 milioni ciascuno, nonostante le polemiche sul caso dell’omicidio del giornalista Jamal Khashoggi e il ’no’ di Cena a tornare in Arabia dopo l’inchiesta della Cia che punta il dito sulla famiglia reale. Lo sport diventa rapidamente una navicella del consenso. Nel febbraio 2020 viene inaugurata la Saudi Cup, la gara di ippica più remunerativa di sempre con 20 milioni di dollari di montepremi. Il tutto, mentre si medita il Grande Assalto a calcio e Fomula 1. E così arriva Messi nel 2021 quando il fondo arabo Pif rileva il Newcastle per 400 milioni di dollari e si svolge a Gedda il primo Gp di F1, mentre Pif entra in Aston Martin al 17%. Nel 2022 l’obiettivo è il golf. E Pif crea il primo evento di Live Golf, che molti paragonano al progetto Superlega del pallone. Liv Golf troverà poi l’accordo per la fusione con lo storico Pga Golf Tour.

E non è finita. Mentre arrivano il ct dell’Italia Roberto Mancini e grandi campioni a pioggia dai club di tutta Europa, ecco la firma di Cristiano Ronaldo con l’Al Nassr: 500 milioni di euro per due anni e mezzo di contratto. Nel giro di pochi mesi l’ingaggio di calciatori in Arabia per la Saudi League supererà il miliardo di euro e solo per l’acquisto dei giocatori, senza considerare i contratti. Eppoi il pugilato e l match di Tyson Fury con Ngannou e, ancora, il Mondiale di calcio per club, di pallamano, la nostra Supercoppa e - vedrete - chissà quanto altro ancora.

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