Lenzi, l’attesa è finita: Olimpiadi: "Non vedo l’ora di salire sul ring"

Pugilato Il peso massimo bolognese debuterrà a Parigi il 29 luglio: "Vedrete il migliore Diego di sempre"

di GIANLUCA SEPE -
22 luglio 2024
Lenzi, l’attesa è finita: Olimpiadi: "Non vedo l’ora di salire sul ring"

Lenzi, l’attesa è finita: Olimpiadi: "Non vedo l’ora di salire sul ring"

C’è un giorno cerchiato di rosso da lungo tempo sul calendario di Diego Lenzi: il 29 luglio. Quel giorno, il super massimo bolognese salirà sul ring olimpico, coronando uno dei suoi sogni ma non l’unico di una carriera appena agli inizi per il classe 2001.

Il giovanissimo atleta del Gruppo Sportivo dell’Esercito ha inseguito la qualificazione al torneo pugilistico di Parigi 2024 per mesi, ottenendola nel pre-olimpico di Busto Arsizio davanti al pubblico italiano che l’ha incitato e caricato per tutti i round. E ora nei suoi brilla la stessa luce che ha alimentato la sua voglia di emergere e che lo spingerà tra le sedici corde anche all’Arena Parigi Nord dove si svolgeranno i primi match fino al 4 agosto, quando per la fase finale gli incontri si sposteranno al Roland-Garros. Fino al silenzio olimpico imposto da Coni e Federazione dallo scorso 18 luglio, Lenzi ha raccontato le fatiche e gli allenamenti tramite i suoi social, con la spontaneità della sua generazione. Un modo di vivere la passione per la Noble Art che l’ha portato a sottolineare i sacrifici e la determinazione necessari per accarezzare il palcoscenico olimpico. Dal trasferimento in pianta stabile ad Assisi dove ha sede il Centro Tecnico Federale, agli allenamenti per trovare la forma migliore. Allenamenti che l’hanno visto anche entrare in contatto con le diverse generazioni di super massimi che hanno calcato il ring della categoria con il tricolore: da Guido Vianello, alle Olimpiadi di Rio 2016 ora passato ai Professionisti a Roberto Cammarelle, medaglia d’oro a Pechino 2008, Argento a Londra 2012 e bronzo ad Atene 2004, autentico mostro sacro della categoria.

Una foto diffusa proprio da Fpi mostrava i tre nella palestra di Assisi dopo un allenamento, con lo stesso Lenzi che aveva confermato l’importanza di avere come sparring Vianello e i consigli di Cammarelle che più di tutti gli ha potuto confidare le difficoltà nell’affrontare il quadrato olimpico, completamente differente da quello tradizionale. Seguire le orme di quest’ultimo sarebbe il miglior augurio per il pugile di Porretta Terme, che più volte ha dichiarato di puntare senza sé e senza ma all’oro, evidenziando anche come gli altri atleti della categoria siano tutti avversari conosciuti e che la partita sia più che aperta: fuori al primo turno oppure in fondo fino alla finale.

Lenzi non ha paura, ma la consapevolezza di avere dato il massimo e di essere pronto a mettere a frutto questi mesi di fatica. "Vedrete il miglior Diego di sempre sul ring di Parigi – raccontava prima del silenzio olimpico – in questi mesi ho messo tutto me stesso negli allenamenti. Non vedo l’ora di provare le emozioni che ti dà la boxe sul quadrato olimpico".

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