Modena Vignaroli: "Il campionato è lungo"
Da attaccante ha vestito le casacche amaranto e gialloblù tra il 2000 ed il 2005: "Ai tifosi canarini dico di essere fiduciosi, gran proprietà" .

Fabio Vignaroli, ha giocato nel Modena dal 2003 al 2005 (fotofiocchi)
"Chi tifo domani pomeriggio tra Modena e Salernitana? Guardate, a Modena mi sento ancora legatissimo, da voi sono stato davvero bene, ma sono stato altrettanto bene anche nei miei anni a Salerno. Non chiedetemi pronostici, sono due città che ho ancora nel cuore". È come sempre sincero e diretto Fabio Vignaroli, uno dei tanti doppi ex che hanno vestito sia la casacca amaranto che quella gialloblù tra il 2000 e il 2005. Sempre un piacere sentire il 48enne ex attaccante per una chiacchierata, nella quale però tiene a sottolineare che a Modena lo lega una cosa bellissima.
Quale, Vignaroli?
"A Modena è nata la mia grandissima amicizia con Paolino Ponzo. Ci conoscevamo anche prima, ma da voi il nostro rapporto si è cementato e ha coinvolto anche le nostre famiglie. E ancora oggi, dopo undici anni che Paolo ci ha lasciato, la mia e la sua famiglia sono ancora legatissime, ci vediamo praticamente ogni fine settimana. Lo penso spesso, mi sembra quasi incredibile che un atleta come lui, che amava così tanto correre, se ne sia andato proprio mentre faceva una corsa... Davvero un’autentica beffa del destino".
Cosa fa il Vignaroli di oggi?
"Sono sempre nel calcio, lavoro per un’agenzia dove diamo consulenze tecniche alle squadre e spesso vado a visionare calciatori".
Si ricorda il suo approdo in gialloblù?
"Certo, era il mercato di gennaio del 2003, ero a Salerno e avevo richieste dal Torino e dall’Atalanta, ma le cose un po’ stagnavano. Poi arrivò il Modena, che faceva anch’esso la Serie A, e ho subito detto sì. In gialloblù ho trovato subito un altro mio grande amico, Nicola Campedelli, che il Modena aveva preso dalla Salernitana l’estate precedente e con cui avevo legato nelle mie stagioni in amaranto". Dove avevate avuto un certo Zeman in panchina...
"Grande allenatore e grande uomo, uno dei pochi tecnici che ho conosciuto capaci di assumersi sempre le proprie responsabilità. E poi era simpaticissimo, era capace di battute pazzesche, sempre con il suo tono di voce basso e il suo aplomb...". Nel Modena più di sessanta partite e sei gol
"Da voi, rispetto agli anni di Salerno dove ero il bomber della squadra, giocavo più defilato. Segnavo poco, è vero, ma è altrettanto vero che facevo un gioco che mandava spesso in rete i compagni. Mi porto ancora dietro la ferita per quella retrocessione del 2004 dalla A alla B, fu per me un grande dispiacere..." Segue il Modena di oggi?
"Certo. La squadra mi piace, ha una rosa molto forte, il campionato di B è lungo e i tifosi devono essere fiduciosi anche se adesso la classifica non è brillante. Ma la vera forza del Modena è la famiglia Rivetti, una proprietà solida e pulita, che sta lanciando un messaggio positivo e lungimirante che va oltre il presente, vedi la foresteria per i giovani e la costruzione del centro sportivo. Investimenti che daranno certamente frutti importanti, che danno l’idea di una società oculata che vuole cominciare una costruzione partendo dalle fondamenta e non dal tetto".
TIFOSI Alla serata di ieri erano in tutto 2mila i biglietti per la partita Modena-Salernitana che si disputerà domani alle 0rer 15. Di questi erano 830 i tagliandi acquistati dai tifosi della squadra ospite.
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