Mondiali di rugby 2023, Italia avanti tutta. Ma contro Nuova Zelanda e Francia serve molto di più

Gli azzurri hanno sconfitto l’Uruguay in rimonta dopo un primo tempo disastroso. Bene la reazione, bisogna però limitare certi errori

di DIEGO FORTI
20 settembre 2023
La mischia dell'Italia dominante nel secondo tempo

La mischia dell'Italia dominante nel secondo tempo

Nizza, 20 settembre 2023 – Dopo essere stata sull’orlo del baratro l’Italia del rugby contro l’Uruguay ha avuto uno scatto di orgoglio decisamente confortante. È passata dal 7-17 del primo tempo al 38-17 finale. Punteggio positivo che con 5 mete segnate ci regala un’altro punto di bonus. Tuttavia a fianco delle luci di un secondo tempo arrembante, questa Italia ha mostrato anche momenti di blackout totale.

Un primo tempo disastroso come quello di Nizza era davvero molto tempo che non lo si vedeva. Diciamo pure quaranta minuti ingiustificabili, specie se li si confronta con quanto fatto vedere nel secondo tempo. Basta un dato: nei secondi quaranta minuti gli azzurri hanno segnato 31 punti senza subirne alcuno, soprattutto non hanno permesso agli avversari di rialzare la testa e di arrivare in prossimità dei nostri 22. Va detto che i gli uruguaiani dopo lo sforzo del primo tempo hanno accusato la fatica, rendendo tutto più facile agli azzurri. La nostra mischia ha cominciato a essere dominante e nei punti di incontro ci siamo fatti sentire in maniera determinate. Il segreto? L’aver cercato i punti di incontro palla in mano anziché affidarci a una conquista del territorio a suon di calci. Cosa che sciaguratamente avevamo fatto nel primo tempo.

Adesso però la rimonta stellare messa in mostra con gli uruguaiani non deve creare illusioni. Vincere contro i sudamericani era il minimo sindacale per una squadra organizzata e strutturata come quella azzurra, con un budget almeno dieci volte superiore a quello dell’Uruguay. Per non dire che mentre noi giochiamo ormai stabilmente contro squadre al top, i nostri avversari in 4 anni prima della RWC hanno giocato solo con un’avversaria di Tier 1, ovvero di primo livello. La vera sfida per l’Italia sarà reggere l’urto con squadroni come All Black e Francia. Guardando verso le due prossime sfide, l’Italia dovrà far tesoro dell’esperienza di Nizza. Non si può pensare di concedere un tempo agli avversari, bisogna comunque provare a esprime un proprio gioco facendo circolare le palle conquistate, senza limitarsi a calciarle sperando di conquistare campo.

Adesso è il momento delle riflessioni e della concentrazione assoluta. Gli aspetti positivi non mancano. La linea dei trequarti ha mostrato capacità offensive decisamente interessanti per rapidità, ma anche per potenza. Sotto il profilo delle trasformazioni il piede di Allan al momento risulta infallibile: 15 trasformazioni su 15 tentate. Anche dal punto di vista della grinta difensiva, tutto sommato, stiamo mostrando una crescente maturazione. Infatti pur in 13 contro 15, per le due espulsioni quasi contemporanee di Lorenzo Cannone e Fischetti durante il primo tempo, abbiamo ridotto al minimo i danni, rivelando di saper coordinare una solida difesa anche in inferiorità numerica.

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