Musetti, resta la chance color bronzo. Contro Djokovic la magia dura solo un set

dall’inviato

No, non sarà Musetti a condannare Nole Djokovic a rivivere la sua personale maledizione olimpica. Domani ci proverà Alcaraz, ma intanto Nole è salito almeno di un gradino nella rincorsa al suo tabù: anche se poi dubitiamo che un argento, contro Alcaraz che punta a diventare il più giovane campione olimpico della storia a 21 anni, accontenterebbe Nole. Uno Slam in più ormai non fa differenza, l’oro olimpico è la balena bianca del serbo e Musetti non è riuscito a mettere sabbia negli ingranaggi del destino.

Per carità, il carrarino non partiva certo favorito nella semifinale di ieri, e la presenza di Errani e Paolini a bordo campo non è bastata a portare quel po’ di fortuna che in certi momenti non guasta proprio. Anche se Musetti dovrebbe piangere soprattutto sul latte versato dei propri errori, in qualche momento cruciale. Non ce ne sarà il tempo, perché comunque una finale per il bronzo, oggi contro Auger-Aliassime (non prima delle 17) non è solo tutta da giocare, è assolutamente alla portata del toscano. "Credo sia la prima volta nel mio sport che c’è una seconda chance così ravvicinata – ha detto il carrarino –. L’importante sarà dare tutto perché voglio aggiungere una medaglia al bottino dell’Italia. Sarebbe da stupidi non cogliere l’occasione, è forse la partita più importante della mia carriera".

Sotto il cielo dello Chatrier è andata in scena una sfida condizionata dal servizio, prima in un modo e poi nell’altro. Nole non era molto tranquillo sulle condizioni del proprio ginocchio e per questo motivo un paio d’ore prima della semifinale ha voluto fare una prova sul campo scambiando con il cinese Zhang, dopo essere stato costretto a far ricorso alle cure del fisioterapista durante la partita contro Tsitsipas. Se non stava bene, non l’ha proprio dato a vedere durante la partita.

Musetti è partito male, due prime palle entrate nelle prime dodici servite, ma è riuscito comunque a non perdere contatto e quando la battuta è migliorata ha tenuto testa a Nole quasi fino in fondo. Perché l’unico break subito è stato quello che ha dato il 6-4 nel primo set al serbo con una palla corta di Musetti finita in rete.

Poi è iniziato un altro film, una gara a chi il servizio lo perdeva più spesso: il primo a fare il break a...se stesso è stato Nole sul 2-2. Nel frattempo erano arrivati due warning per ritardo in battuta nei confronti del serbo che sembrava molto nervoso. L’impressione è che sarebbe bastato poco in quel momento a mandare in frantumi la solidità di Nole, che evidentemente sentiva l’importanza della gara.

E invece una volta di più Nole ha dimostrato perché ha il record degli Slam vinti, perché il suo tennis è un inno alla volontà di ferro, perché sul talento ha saputo costruire una forza mentale superiore agli altri: nel momento in cui ti aspetti che il vaso dei sogni vada in pezzi, in realtà diventa indistruttibile e il risultato è che mentre Musetti somma errori a un servizio che non premia, perdendo tutti i suoi turni, Nole diventa solido come una roccia. Chiudendo 6-2 il secondo e mettendo nel mirino Alcaraz. "Rimpianto? – dirà poi Lorenzo –, forse il troppo nervosismo che ho sentito insieme alla personalità e al carattere di Nole. Il rammarico c’è, volevo giocare per l’oro domenica".

Pazienza, intanto è già importante esserci, oggi: Musetti non andrà a Montreal, come Nole che ha rinunciato ieri, mentre in Canada ci sarà Jannik Sinner che ha lasciato a Lorenzo il ruolo di guida tecnica. Eppure il Canada è nel destino: la finale per il bronzo contro Auger-Aliassime sarà la quarta partita di giornata.