Nuoto Artistico, Giorgio Minisini si ritira: “Questo sport mi ha fatto male, ora basta"

Il pluricampione dice addio alla disciplina, l’ultima gara ai Campionati Italiani al Foro Italico, “Non provo più soddisfazione nuotando”

di GIANLUCA SEPE
16 luglio 2024
Giorgio Minisini si ritira

Giorgio Minisini si ritira

I Campionati Italiani Assoluti di Roma saranno l’ultima gara agonistica di Giorgio Minisini, autentico mostro sacro del nuoto artistico a livello internazionale. Seppur ventisettenne, l’atleta delle Fiamme Oro ha annunciato il ritiro, spiegando le sue motivazioni che affondano le radici proprio nella passione che l’ha spinto a cimentarsi in questo sport e a lottare per l’apertura di questa disciplina. “Mi sono trovato a domandarmi cosa abbia significato per me il nuoto artistico nelle stagioni passate. E le risposte che ho trovato sono abbastanza chiare, Io non sono stato bene in questi ultimi anni. Non è una novità. E la ragione del mio malessere sta quasi tutta in questo sport. Ho iniziato a nuotare perché farlo mi faceva sentire vivo: era una cosa divertente. È diventata una missione quando buona parte del mio mondo si è messa contro questo gioco, e senza accorgermene, stagione dopo stagione, la missione si è trasformata in ossessione. Sono anni che non provo più soddisfazione nel fare questo sport”. Minisini ha un palmares incredibile: in quattro edizioni iridate si è messo al collo 3 ori, 3 argenti e 2 bronzi nel duo misto (con Manila Flamini, Mariangela Perrupato e Lucrezia Ruggiero) tra i Mondiali di Kazan 2015 e Budapest 2022, senza contare 3 ori, 5 argenti e un bronzo a livello europeo.

"Non voglio più barattare il mio benessere per un'ossessione. Mi sono fatto tanto male per questo sport e adesso semplicemente non sono più disposto a farlo” - ha raccontato, spiegando anche che le ragioni del ritiro non sono dovute alla mancata convocazione per Parigi 2024 - L'esclusione dalle Olimpiadi non ha avuto alcun impatto nella scelta. Se avessi fatto l'Olimpiade magari non mi sarei fatto certe domande e sarei arrivato a questo stesso punto chissà quando e soffrendoci di più”. Nessun rancore però nei confronti del Direttore Tecnico Patrizia Giallombardo dopo la decisione di non portarlo alle Olimpiadi di Francia: “Mi rendo conto quanto sia stato difficile per lei, perché si prende tutta la responsabilità. Ma lei mi è stata tanto vicino come persona, mentre come atleta mi ha dato quello di cui avevo bisogno. Ci tengo che lei sappia che ha la mia vicinanza”. Minisini però è consapevole che la sofferenza e i sacrifici porteranno i giovani atleti a poter sognare ciò che per lui sembrava solo un’utopia: “Pensare che oggi un bambino possa andare alle Olimpiadi mi riempie di orgoglio, perché a me da piccolo non era permesso sognarlo. Ho tenuto per me questo malessere perché sapevo di essere un esempio per tanti ragazzini che avevano bisogno di un esempio positivo”.

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