Pontedera La vittoria? Fra cinismo e ordine

L’analisi del successo con il Gubbio. Gli uomini di Menichini sono riusciti ad ottenere il massimo con il minimo sforzo

di Redazione Sport
24 ottobre 2024
Pontedera La vittoria? Fra cinismo e ordine

Il tecnico del Pontedera, Leonardo Menichini (70 anni) mentre dirige la propria squadra

Domenica a Gubbio per il Pontedera era importante vincere. Era l’obiettivo – assai difficile in verità - principale della trasferta. La squadra di Menichini, che domenica ospita l’Entella, c’è riuscita (1-0) e quindi è stato fatto il massimo. Stavolta però c’è riuscita in un modo inusuale, ossia sfoderando un cinismo – caratteristica che nel calcio è un pregio e non un difetto – mai visto prima. Lo dicono i numeri del match, valido per la 10a giornata di campionato.

La rete nel primo tempo di Ianesi, rete che ha deciso la sfida, è stata infatti l’unico tiro nello specchio della porta umbra effettuato nei 99’ di gioco (recupero compreso) dalla formazione granata, che di tiri totali ne ha scagliati due: quello dell’1-0 nel primo tempo, appunto, e una punizione di Ladinetti finita alta di poco nella ripresa. Dati che se da una parte consegnano al Pontedera il 50% di percentuale realizzativa, che è un valore statisticamente molto alto, dall’altra testimoniano come sia stato possibile conquistare comunque i tre punti con un xG (expected goals) di 0,227, quindi molto molto basso.

Accanto a questo va tuttavia aggiunto che la squadra ha difeso con ordine, ha lottato e ha dato prova di grande maturità, soprattutto considerando che in campo per tutto il primo tempo c’erano solo giocatori nati dal 2000 in poi, compresi i tre over Perretta (2000), Ladinetti (2000) e Cerretti (2001). Morale: se nel passato recente ogni tiro subito veniva pagato a caro prezzo pur creando tanto, domenica gli uomini di Menichini son riusciti a raccogliere il massimo con il minimo sforzo. Sul fronte Gubbio i dati statistici parlano invece di 14 tiri, dei quali 4 nello specchio. Ma quello che potrebbe sembrare quasi un assedio (la media sarebbe di 1 tiro ogni 7 minuti), in realtà non rispecchia quanto visto sul campo, perché la squadra di Taurino, seppur padrona del gioco (65% di possesso palla contro il 35% del Pontedera), dal 41’ del primo tempo non ha più creato pericoli, mostrando quindi quasi un’ora di sterilità offensiva. Prova ne è un xG inferiore a 1 (0,952) quindi mediamente basso. Questo porta anche ad un giusto paragone, ossia che mentre gli umbri hanno perso giocando in modo sterile, lento e impreciso, i granata quando hanno perso lo hanno fatto superando l’avversario nella maggior parte dei dati: xG, tiri in porta, duelli vinti, passaggi chiave, indice di pericolosità e altro. Ma, come detto, l’importante domenica era vincere, e va bene vincere anche in questo modo, tanto i punti sono sempre gli stessi 3. Con Menichini in sella da due giornate e senza ancora la squadra al completo, i lavori sono sempre in corso e dovremo abituarci a un Pontedera tosto e battagliero. Stefano Lemmi

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