Sofia, la ritmica del cuore. Raffaeli verso i Giochi: "So che sarà bellissimo"

"A Parigi andrò per vincere soprattutto contro me stessa. La Mancinelli è diventata il nostro punto di riferimento, ci ha aiutato a non mollare dopo i cambiamenti".

di GIULIANA LORENZO -
21 aprile 2024

Il ‘mondo di Sofia’ non racchiude riferimenti filosofici come nell’omonimo libro. Nell’universo di Sofia Raffaeli, ginnasta di Chiaravalle c’è spazio solo per la ritmica. "Non sarei io senza la ginnastica, una passione, che è stata sempre la mia forza per andare avanti".

Per la Formica Atomica, agente delle Fiamme Oro, dopo aver vinto tutto c’è lo scoglio più grande, i cinque cerchi.

Verso l’Olimpiade, una prima volta…

"Sarà una gara diversa da tutte quelle fatte, l’Olimpiade capita ogni quattro anni, dietro c’è lavoro, impegno da parte nostra e delle allenatrici. Sarà un’esperienza nuova e sono sicura che sarà bellissima".

Si è data un obiettivo?

"C’è sempre l’obiettivo di andare per vincere, ma per farlo contro me stessa, non con gli altri. Voglio fare del mio meglio, la gara è gara, lì si vedrà. L’importante è che dia il massimo e poi cercherò di godermi l’esperienza".

Siete passati da Julieta Cantaluppi e Claudia Mancinelli, come va?

"Juli mi ha cresciuta: ho iniziato a 7 anni, è sempre stata la mia allenatrice, mi ha formato come ginnasta e come persona. Per diverse motivazioni (allena Israele, ndr) ora non c’è. Claudia è diventata il nostro punto di riferimento a cui ci siamo appoggiate, perché abbiamo avuto molti cambiamenti all’interno dello staff, ci siamo dovute riabituare. È stata la nostra forza per continuare e non mollare: non è stato facile, ce la stiamo mettendo tutta, è veramente brava".

Nell’esercizio che porta ci sono musiche a cui è legata?

"Abbiamo messo tempo per sceglierle, è stato difficile azzeccare quelle giuste. Il cerchio è una melodia che incita ad ascoltare chiunque abbia un problema, tutti abbiamo bisogno di aiuto e di essere magari salvati da noi stessi. Ce l’avevo al Galà, subito dopo il Mondiale, la sentivo mia e abbiamo deciso di tenerla. Poi, per la palla, ne abbiamo cercato una italiana, andando alle Olimpiadi volevamo qualcosa di nostrano, è ‘Bella Ci Dormi’, in dialetto salentino. Alle clavette c’è solo un violino: Claudia ne voleva una semplice e pulita, senza troppe cose, che permettesse a noi di creare l’esercizio. Infine, il nastro è una canzone francese, è una melodia ricercata, la più divertente. Ogni attrezzo ha un significato a sé, non ho ancora provato a fare una storia continua: quest’anno abbiamo puntato sia sull’artistico che sull’attrezzo per raggiungere un buon punteggio".

Che rapporto ha con la Baldassarri?

"È stata un punto di riferimento sin da quando ero piccola, sono cresciuta con lei e mi ha sempre sostenuto. Facendo le gare siamo diventate come quasi sorelle perché stiamo tanto tempo insieme e ci supportiamo a vicenda".

Le sono pesati i sacrifici? È andata via presto di casa..

"Non mi è pesato, rispetto a Milena sono più vicina. Mi sono sempre stati vicini i miei genitori, se avevo qualsiasi problema erano presenti, non ho sentito la loro mancanza. Mio nonno è stato il primo fan da quando ho iniziato, mi ha sempre portato a Fabriano, tutti i giorni facevamo la strada insieme, ci divertivamo parecchio. I miei lavorando non riuscivano, ma mi aiutavano con la scuola".

Quando ha capito che la ginnastica era la sua strada?

"Da piccola non mi immaginavo che sarei andata così lontano. All’inizio lo fai per divertirti. Crescendo, diventando junior, ho capito la mia strada: avevo cominciato con le gare internazionali e andavo abbastanza bene quindi ho detto ‘voglio diventare sempre più brava e superarmi di anno in anno’".

Studia psicologia, l’ha scelta in quanto sportiva?

"Ho iniziato a fare gli esami quest’anno. Inizialmente, non sapevo cosa fare, molte facoltà online non c’erano e l’ho scelta perché mi sembrava che si avvicinasse di più allo sport. Abbiamo uno psicologo federale che ci segue. Da piccola avevo un mental coach, poi l’ho lasciato. Juli e ora Claudia mi hanno aiutato in questa gestione. Lei ha già intuito come mi comporto in determinate situazioni".

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