Sotto un cielo di stelle. LeBron, Biles, Djokovic. Chi sarà il re dei Giochi?

Werth e Ledecky a caccia del record assoluto di ori al femminile, la ginnasta è tornata dopo gli anni bui. Dream Team ai livelli del ’92 con James, Curry, Durant.

22 luglio 2024
LeBron, Biles, Djokovic. Chi sarà il re dei Giochi?

LeBron, Biles, Djokovic. Chi sarà il re dei Giochi?

Qualcuno va a caccia di un record quasi assoluto, come Isabell Werth e Katie Ledecky: hanno vinto sette ori, nella classifica femminile davanti a loro c’è solo la ginnasta sovietica Larisa Latynina che ne ottenne nove d’oro tra Melbourne 1956 e Tokyo 1964 (mentre tra gli uomini Michael Phelps con 23 è su un’altra galassia). La Werth, stella dell’equitazione tedesca, ci proverà nella cornice suggestiva di Versailles, la nuotatrice Ledecky avrà quattro occasioni nella piscina della Defense Arena.

Un altro record sarà quello della tiratrice georgiana Nino Salukvadze, che sta per prendere parte alla sua decima Olimpiade dopo quelle per l’Unione Sovietica (‘88), per la Comunità degli Stati Indipendenti (‘92) e poi con la Georgia dopo la disgregazione dell’Unione Sovietica. Dalla quale è uscito anche l’Uzbekistan che per la prima volta porterà una squadra ai Giochi, mercoledì nel calcio contro la Spagna. Anche l’Azerbaigian debutta con una squadra, quella femminile del basket 3x3. Sotto canestro vacilla anche un altro primato: se le statunitensi dovessero vincere ancora l’oro (e sembra difficile qualsiasi altro risultato), sarebbero la prima squadra in assoluto a vincere per otto volte di fila, superando le sette del Team Usa maschile.

Sono alcuni dei record che potrebbero vacillare in una edizione che proporrà una parata di stelle da tutto il mondo.

Ci sarà la ginnasta americana Simone Biles, tra quelle più attese: considerando quello che ha passato tra gli abusi del medico della nazionale e la pubblica confessione dei propri demoni, già il fatto che sia di nuovo lì a giocarsela vale una medaglia d’oro morale in partenza. Si è fermata due anni per pensare alla propria "salute mentale", ora è pronta per essere una delle regine annunciate di Parigi, soprattutto dopo aver eseguito ai mondiali un ’doppio pike Yurchenko’ ribattezzato subito Biles II, prima donna a riuscirci.

Nell’atletica dove la nostra nazionale sogna di fare ancora la voce grossa, il più atteso è forse il saltatore con l’asta svedese Armand Duplantis, primatista del mondo con 6,24 metri. Tre anni fa vinse senza il pubblico, a Tokyo. Stavolta ci proverà nella bolgia del tifo.

Nel basket ovviamente tutti vogliono vedere il Dream Team che ha scelto una versione piena di individualità pazzesche eppure giusto l’altra sera ha rischiato di perdere contro il Sud Sudan, anche stavolta ci ha pensato LeBron James autore dell’ultimo canestro: "Dobbiamo pensare a migliorare, le altre squadre lavorano da più tempo di noi", ha detto il Prescelto. Agli Stati Uniti essere usciti in semifinale ai mondiali ha fatto talmente male, da convincerli a portare tutte le stelle: forse solo il primo Dream Team del ’92 con Michael Jordan, Magic Johnson e Larry Bird regge il confronto con LeBron, Stephen Curry, Kevin Durant, Anthony Davis, Tyrese Haliburton, Kawhi Leonard, Jayson Tatum e Joel Embiid che potrebbe essere fischiato perché avrebbe potuto giocare anche per la Francia. Per LeBron a 39 anni l’oro sarebbe il terzo personale, dopo 2008 e 2012, la sua ultima apparizione.

Un altro che può concorrere all’etichetta di ’Goat’ (il più grande di tutti i tempi) è Nole Djokovic, reduce da una sconfitta in finale a Wimbledon ma sicuramente focalizzato sul torneo di tennis che si svolgerà sulla terra del Roland Garros. Nole ha una collezione di numeri pazzesca, dai 24 Slam (nessuno come lui) alle 400 settimane da numero 1 ai sette Masters, ma ha nei cinque cerchi il suo personalissimo tabù. Finora l’unica medaglia che è riuscito a mettersi al collo è quella di bronzo a Pechino 2008 nel singolare.

Le stelle del calcio invece stanno a guardare, quasi tutte: nel corso delle settimane sono sparite le candidature dei vari Mbappé, Messi (mai davvero vicino ai Giochi), il Brasile addirittura non è neanche presente con la squadra. Quindi toccherà ai campioni del mondo argentini Julian Alvarez, Nicolas Otamendi, Geronimo Rulli e Thiago Almada tenere alto il livello, agli spagnoli Fermin Lopez e Alex Baena, che hanno appena vinto gli Europei e puntano a migliorare l’argento di Tokyo per la Spagna, e al francese Lacazette: anche senza Mbappé e con il Thuram juventino che ha rinunciato in corsa, i padroni di casa sono favoriti.

Doriano Rabotti

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