SuperGoggia vuole saltare sempre più in alto: "Come Tamberi, campione di emozioni"

La campionessa farà anche il Gigante e punta alla coppa del mondo di SuperG: "Per quella generale è difficile superare la Shiffrin"

di FULVIO D’ERI -
10 ottobre 2023
SuperGoggia vuole saltare sempre più in alto: "Come Tamberi, campione di emozioni"

SuperGoggia vuole saltare sempre più in alto: "Come Tamberi, campione di emozioni"

Sofia Goggia vuole (anche) la Coppa di SuperG. Reduce dalla trasferta a Ushuaia, località argentina nella Terra del Fuoco dove le azzurre hanno rifinito la preparazione, Sofia si è presentata in gran forma ieri al teatro Armani di Milano. La regina italiana della velocità, reduce da un’annata pazzesca condita da 5 successi, 3 secondi posti (in 9 gare disputate in discesa) e la vittoria della sua 4ª Coppa di discesa (la 3ª consecutiva) è apparsa molto focalizzata sugli obiettivi di una stagione che vedrà le atlete concentrate "solo" sulla Coppa del Mondo.

Non essendoci mondiali né Olimpiadi questa è una stagione… ?

"Non mi piace parlare di una stagione di transizione, ma mi piace pensare che l’annata si svolgerà e svilupperà gara dopo gara. E la prossima è quella più importante. Mi auguro di riuscire ad essere una velocista più completa. Finora ho vinto tanto in discesa, ma non sono mai riuscita ad esprimere il mio potenziale in SuperG, disciplina a me tanto cara e nella quale mi sento tanto forte quanto lo sono in discesa".

Pensa alla Coppa del Mondo generale?

"A dire il vero, negli anni scorsi ci ho fatto sempre una sorta di pensierino. Quest’anno, invece, con una Shiffrin a questi livelli credo sia molto difficile raggiungerla… Fino ad ora io vado forte in una sola disciplina e questo non basta. Cercherò di vincere sia in discesa sia in SuperG, farò qualche gigante. I conti si faranno poi alla fine, ma non è una cosa a cui punto. Prima vanno portate a casa le coppe più piccole (quelle di SuperG e discesa), vorrei conquistare la Coppa di SuperG".

La continuità in SuperG è una priorità. In quest’ottica il lavoro che ha fatto in gigante può essere utile e determinante?

"Io ormai è da tempo che ho capito che la mia chiave di volta avrebbe potuto essere il lavoro tecnico sul gigante. Non tanto per le gare di gigante, dove posso disputare delle buone manches, ma con discontinuità. L’obiettivo primario è quello di creare, negli allenamenti, una stabilità tecnica da portare poi nelle discipline veloci dove posso esprimermi a livelli ben più alti. E, anche quest’anno, abbiamo lavorato in questa direzione".

In Argentina avete lavorato duro anche sulla parte atletica?

"Certamente, è troppo importante. I materiali che ho sviluppato in SuperG e Discesa esigono una determinata forma fisica. Abbiamo sviluppato degli sci che sono come balestre, molto duri… a bassa velocità faccio un po’ più fatica a farli curvare, ma quando metti i piedi a 100 all’ora lo sci non si muove di un centimetro e ti dà un rebound pazzesco".

Sofia è diventata un personaggio pubblico. Le dà fastidio che la gente parli degli aspetti non sportivi?

"E’ una dimensione che mi appartiene, io mi concentro sul mio lavoro e spero che la gente parli di me solo per le gesta sugli sci. La via privata, tale deve rimanere".

Nell’estate sportiva italiana c’è stata una performance che l’ha entusiasmata in modo particolare?

"Beh, la vittoria ai mondiali di Budapest di Gimbo Tamberi, per lui tanta stima, tanto orgoglio e tanta soddisfazione. E’ stato incredibile, io ci credevo molto e sono molto positiva anche per il back to back alle Olimpiadi di Parigi. E’ un grandissimo campione".

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