Tadeus Blazusiak sfregiato da un cavo d’acciaio: salvo per miracolo l’asso del motocross

Non è il primo episodio simile che coinvolge piloti di motocross. “Se l’avessi preso sul collo...Non voglio pensarci”, scrive ‘Taddy’ sui social

14 novembre 2024
Immagini dal profilo social del pilota Taddy Blazusiak

Immagini dal profilo social del pilota Taddy Blazusiak

Roma, 14 novembre 2024 – Tragedia sfiorata in Polonia: Tadeusz Blazusiak ha rischiato di perdere la vita per un cavo di acciaio che avrebbe potuto decapitarlo. Una trappola mortale che, purtroppo, ha precedenti drammatici e fatali. 

Il 41enne pilota di motocross polacco, stella dell’enduro a livello mondiale, è stato vittima in patria di un incidente mentre si allenava su un sentiero. Un cavo di acciaio, posto ad altezza d’uomo, sottile e invisibile agli occhi del motociclista, l’ha sbalzato via dalla sella, sfigurandolo in modo invasivo al labbro. Lui stesso ha deciso di raccontare la vicenda e postare sui social le foto choc del ‘prima e dopo’. Un modo per sfogare la sua rabbia e denunciare l’accaduto.

“Voglio far sapere all'intera comunità fuoristrada che ci sono persone là fuori che sono così instabili da ferire intenzionalmente gli altri solo perché odiano le motociclette – ha scritto ‘Taddy’, come è conosciuto tra gli appassionati –. Lunedì 11 novembre, percorrendo un sentiero, ho preso un cavo che qualcuno aveva intenzionalmente tirato. Per fortuna l’ho preso mentre uscivo da una curva e mi ha colpito alla spalla destra e tra la mentoniera del casco e gli occhiali. Se quel filo fosse scivolato dalla mentoniera al collo, molto probabilmente ora non scriverei questo post. Adesso sto bene: sono stato ricucito con un intervento di chirurgia plastica e spero di non avere più problemi con i muscoli del viso e la cicatrice che mi è rimasta. Non riesco proprio a smettere di pensare: ‘Se l’avessi preso dritto sul collo...’. E non riesco a capire come qualcuno possa fare qualcosa del genere a un'altra persona...”

Blazusiak ha un palmares di tutto rispetto, con titoli mondiali nel trial, nell'enduro e nell'endurocross. Ha vinto l' Erzberg Rodeo cinque volte, la Coppa FIM Indoor Enduro Mondiale sei volte e il campionato AMA EnduroCross cinque volte.

Le autorità polacche hanno già aperto un’inchiesta sull’accaduto, sostenendo che l’azione sia stata, stando a ciò che è stato scoperto fino ad ora, messa in atto in modo intenzionale.

Purtroppo non è la prima volta che capitano episodi simili. E definirli ‘incidenti’ non è forse il termine più appropriato. In Italia nel 2007 perse la vita l’ingegnere Marco Badiali (48 anni) che, recatosi per una tranquilla escursione in motocross con gli amici sull’appennino modenese, ha mortalmente urtato del filo spinato posto ad altezza d’uomo che non gli ha lasciato scampo. Nel 2011 il giovane centauro Manuel Colantuono (19 anni) ha perso la vita nello stesso modo: un cavo d’acciaio arrugginito, posto ad altezza d’uomo, che si mimetizzava con la vegetazione non ha lasciato scampo al ragazzo al momento del passaggio con la sua moto da enduro.