Tamberi: “Anche la gente mi chiedeva di continuare, decisione non scontata dopo mesi difficili”

‘Gimbo’ spiega i motivi che lo spingono a cercare un’altra impresa olimpica a Los Angeles: “Che emozione con Lorenzo sul palco, lui è il numero 1. Ora devo trovare una nuova normalità nella preparazione, spero che ai Giochi il prossimo portabandiera sia Paltrinieri, lo merita più di tutti”

di MATTIA TODISCO
12 febbraio 2025
Tamberi: “Anche la gente mi chiedeva di continuare, decisione non scontata dopo mesi difficili”

Sanremo, 12 febbraio 2025 – L’asticella si alza ancora. Los Angeles 2028, quando avrà 36 anni. Come annunciato ieri sera sul palco di Sanremo, Gianmarco Tamberi rilancia i propri sogni andando oltre l’incubo di Parigi 2024. Una decisione che ha scatenato un applauso enorme, ieri al Festival, mentre era con Jovanotti con tutti  i riflettori puntati addosso. "Sono stati mesi difficili – dice ‘Gimbo’ oggi alla House of Bmw all’Hotel Miramare The Palace – non avevo il coraggio di pensare di rimettermi in gioco e sacrificare così tanto per un obiettivo così grande. Quando si prende una botta così è difficile perché si perde fiducia, non si ha il coraggio di ambire a qualcosa. Dopo Parigi avevo paura di riprovarci e fino ai primi di gennaio ogni giorno cambiavo idea. Poi mi sono reso conto che era una decisione di famiglia, non solo personale. Mia moglie Chiara non mi ha mai spinto in qualcosa, ma quando dicevo che volevo andare avanti le vedevo negli occhi un'altra luce. Sa quanto sia importante per me e per noi non chiudere come è successo a Parigi. Finire con quell'immagine sarebbe stato un controsenso rispetto alla mia carriera. Vedere la felicità nei giorni sì e la paura nei giorni no, vedere nei messaggi della gente il dispiacere per il mio possibile ritiro. La gente mi fermava chiedendo di rimettermi in gioco. Non è una cosa solo personale, è anche collettiva.

Gianmarco Tamberi, 32 anni, sul palco di Sanremo
Gianmarco Tamberi, 32 anni, sul palco di Sanremo

Il palco di Sanremo  – aggiunge Tamberi, che ha Bmw come partner dal 2017 – non è il mio mondo ma è stata una grandissima opportunità. Con Jova sul palco non c'erano dubbi che quello sarebbe stato il momento del picco. Spero che sia passata l'idea di voler mandare un messaggio su quanto le difficoltà vadano affrontate. Non è tanto importante la vittoria ma provarci sempre e rialzarci. Penso che mi ha sempre contraddistinto nel mio percorso. Mi ha fatto piacere sentirmi dire 'grazie di avermi dato la forza per affrontare le difficoltà perché tu hai affrontato la tua'. Questo mi ha portato alla decisione, non facile e per nulla scontata.

Tokyo 2020 mi ha insegnato a riprovarci – continua – e a mettere in moto qualcosa che è scomparso. Non è detto che quel coraggio verrà ripagato, ma l'importante è provarci. Ci saranno i Mondiali proprio a Tokyo quest'anno, avendo scelto di arrivare a Los Angeles 2028 quello sarà l'obiettivo e quindi dovrò scegliere le priorità per la preparazione. Questo primo anno dovrò non dico sacrificarlo, perché vorrò essere competitivo ai Mondiali, ma quel che sto cercando è fare 4-5-6 ore di terapia al giorno per mettermi in condizione di affrontare un altro quadriennio. Ho sempre spinto al massimo, ma serve anche rimettersi in condizione. Lo sport rimarrà sicuramente una priorità indiscussa, ma renderla gestibile sarà la nuova sfida.

Non ho iniziato a fare atletica perché amavo l'atletica – dice ancora ‘Gimbo’, appassionatissimo di pallacanestro -. Amo cosa mi ha insegnato, imparare a conoscere quel che c'è dietro a una persona che vuole raggiungere degli obiettivi. Amo anche il basket, ma quello che mi ha spinto ad andare avanti sono le persone e quelle persone sono state determinanti per la scelta. Con Paltrinieri – aggiunge – mi son sentito questa mattina perché mi ha scritto un messaggio di supporto per ieri sera. Non so se ha fatto la scelta al 100% per Los Angeles ma Paltrinieri è l'uomo che più di tutti merita di portare quella bandiera e di rappresentare l'Italia per onorare una carriera fenomenale, a cui mi sono ispirato tantissime volte come persona e atleta".

Un pensiero va all'amico Lorenzo Jovanotti dopo il brivido sul palco più famoso d’Italia. “Abbiamo condiviso la riabilitazione – dice – l'ho poi rincontrato dopo il suo infortunio e ho cercato di stargli vicino. Ci siamo supportati a vicenda e le similitudini che ci sono in mondi così opposti come musica e sport sono infinite. Una su tutte è la ricerca della perfezione per rendere tutto più bello possibile. Cerchiamo di fare le cose sempre meglio per migliorare anno dopo anno e Lorenzo è il numero 1”.

Gianmarco Tamberi è stato il dominatore mondiale del salto in alto nell’ultimo decennio. Un ruolo condiviso – e l’oro di Tokyo in coabitazione con lui lo dimostra – con il qatariota Mutaz Barshim. ‘Gimbo’, dopo i primi grandi risultati a livello giovanile (bronzo da junior a Euro 2011 a Tallin) si è rivelato sui palcoscenici della grande atletica col quinto posto agli Europei assoluti di Helsinki nel 2012. Lo stesso anno ha portato il personale a 2 metri e 31. Nel 2014 è campione italiano, l’anno successivo porta il primato italiano a 2 metri e 37. Nel 2016 firma anche il record italiano indoor con 2,38 e conquista a Portland il titolo mondiale al coperto con 2,36. Una misura che poi replica all’aperto a Rieti. Gli basta una misura inferiore, 2,32, per laurearsi campione d’Europa ad Amsterdam. Mai un italiano aveva vinto l’oro continentale nell’alto. Un altro exploit arriva al meeting di Montecarlo, dove supera l’asticella posta a 2,39, nuovo record italiano. Ma subito dopo, il dramma: cercando i 2,41, si infortuna gravemente alla caviglia di stacco e tramonta all’istante il sogno olimpico a Rio. Il recupero non è affatto semplice, ma Tamberi torna a brillare nel 2018, con i 2,33 superati a Eberstadt. Nel 2019 la stella azzurra vince gli Europei indoor di Glasgow, con 2,32. Due anni dopo, è argento sempre agli Euro indoor, a Torun, con 2,35. Ai Giochi di Tokyo, la gara indimenticabile senza errori fino ai 2,37, e la decisione di condividere la vittoria ex aequo con Barshim. Dopo quell’impresa leggendaria, Nel 2022, ‘Gimbo'  è bronzo ai Mondiali indoor e quarto a quelli all’aperto a Eugene: si riscatta prendendosi l’oro agli Europei di Monaco, con 2,30.  Anche il 2023 è un anno da incorniciare: Tamberi vince i Mondiali a Budapest, con 2,36, e con Alberto Cova diventa l’unico italiano in grado ad aver conquistato l’oro a Olimpiadi, Mondiali ed Europei.  Nel 2024, arriva un altro successo agli Europei ‘in casa’, a Roma, con 2,37. La beffa più amara arriva ai Giochi di Parigi, per i quali è stato designato portabandiera azzurro. ‘Gimbo’ soffre di una colica renale nei giorni appena precedenti, riesce comunque a qualificarsi faticosamente per la finale, ma poi esce quasi subito di scena con 2,22.  Lunghi anni di grandissime imprese, ma anche di dolorose e sfortunatissime frenate. A complicare le cose, il rapporto professionalmente complicato col padre-allenatore Marco.  Tamberi ha continuamente dato spettacolo, in un rapporto simbiotico coi propri tifosi. Ora l’attende una lunga preparazione, una caccia all’oro verso Ovest, a Los Angeles. Sempre con sua moglie Chiara Bontempi accanto, senza la quale, lo ha ribadito più volte, tutto quello che ha realizzato non sarebbe stato possibile.

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