Tamberi: "Non mi potevo curare per i Giochi"

Festa azzurra al Quirinale con il presidente Mattarella, Gimbo spiega: "Servivano medicine che mi avrebbero fatto saltare Parigi"

di DORIANO RABOTTI -
24 settembre 2024
Tamberi: "Non mi potevo curare per i Giochi"

Foto di gruppo al Quirinale per gli atleti azzurri con il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella

È il giorno della festa collettiva, per i campioni che hanno vinto medaglie alle Olimpiadi e Paralimpiadi, ma anche per quelli che sono arrivati quarti: ricevuti dal Presidente Sergio Mattarella al Quirinale, ieri mattina gli azzurri hanno vissuto attimi belli in cui il cerimoniale è stato per fortuna anche un po’ infranto, di fronte al primo tifoso delle nostre nazionali (Benedetta Pilato ha trovato il coraggio per chiedergli un selfie).

Mattarella ha riservato le solite attenzioni affettuose ai nostri campioni, dando l’appuntamento a Milano-Cortina. Il Presidente ha anche detto che Gianmarco Tamberi e Ambra Sabatini hanno vinto "la medaglia dell’affetto", e Gimbo ha abbracciato la sfortunata velocista caduta quando la medaglia era certa.

E poi ha raccontato qualche dettaglio che chiarisce meglio i suoi giorni assurdi a Parigi, tra ospedali e una finale disputata non al meglio per colpa dei calcoli: "Adesso fisicamente sto bene, mi sono ripreso, ho avuto altre due coliche il giorno dopo la finale olimpica e a differenza del pre-olimpiadi, mi hanno potuto dare dei medicinali che aiutassero a sciogliere questi calcoli. Questo non si poteva fare prima perché certi medicinali possono essere presi solo lontano dalle gare. Quel calcolo è stato sciolto, ne ho un altro nel rene destro che ancora però non è uscito nell’uretere, finché rimane nel rene non è un problema. Ho scoperto che molti in famiglia hanno avuto questo problema, quindi è qualcosa che sicuramente ho ereditato".

Questo è ormai il passato. Il futuro potrebbe essere Los Angeles, ma Gimbo non si sbilancia: "Devo staccare prima di dare una risposta a questa domanda, riflettere e non prendere una decisione di pancia".

A Mattarella sono stati regalati il pallone dell’oro delle ragazze del volley, consegnato dalla capitana Anna Danesi, e il disco di Rigiwan Ganeshamoorthy, quello lanciato tre volte oltre il record del mondo (Rigi ha annunciato di cercare un manager per gestire le tremila richieste che gli sono arrivate).

Il resto è un ponte tra il dubbio e la malinconia: per una Paola Egonu che non si sbilancia sulla possibile partecipazione a ’Ballando con le stelle’ ("Vedremo, non posso anticipare nulla") c’è un’Arianna Errigo che ammette: "Vedremo se continuare, a 36 anni la scherma non è la priorità". Per una Myriam Sylla che dice "io a Los Angeles non ci sarò", c’è un Thomas Ceccon che annuncia di volere andare ad allenarsi in Australia.

Parigi è stata una tappa bellissima, ma la vita di tutti va avanti.

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