Soddisfatto il tecnico: "Complimenti a tutti, adesso ci aspetta una competizione unica e imprevedibile». Banchi: "Non era scontato vincere. Determinante l’intensità in difesa»
Luca Banchi è soddisfatto della prestazione della squadra nel secondo tempo contro Scafati. Ora si preparano per la Coppa Italia, una competizione imprevedibile che richiede esperienza e equilibrio.
Luca Banchi non nasconde la sua soddisfazione legata al fatto che la squadra ha giocato un secondo tempo in modo praticamente perfetto. "Complimenti ai ragazzi per una partita che nascondeva delle insidie – spiega –. Scafati ha messo in campo nei primi 10 minuti tutto il suo talento e la volontà di ribellarsi alla sfortuna che li ha privati di Gentile alla vigilia di questa gara. Hanno proposto quintetti versatili ed efficaci, ci hanno messo in difficoltà soprattutto con il tiro da 3 e proponendo un gioco fisico. Credo che siamo riusciti a ottenere un buon rendimento da tutti, a poche ore dalla gara con Monaco non era per niente scontato riuscire a produrre questa intensità. Abbiamo contenuto le palle perse a dispetto dell’aggressività dei nostri avversari e abbiamo trovato pian piano quell’intensità difensiva che serviva per controllare il ritmo e limitare i vantaggi che loro stavano guadagnando soprattutto dentro l’area". Adesso arriva la Coppa Italia. "L’esperienza mi insegna essere una competizione unica e imprevedibile. Ci arriviamo con un vissuto che spero ci dia la consapevolezza che anche se si tratta di partite dentro e fuori a eliminazione dovremo mettere in campo l’esperienza accumulata, la conoscenza reciproca e l’equilibrio che certi livelli impongono. È una competizione che esce da ogni tipo di pronostico, io l’ho vinta, persa al primo turno e persa in finale. Prima di riuscire a vincerla con Siena nonostante dominassimo in campionato, l’abbiamo persa due volte prima di rompere il ghiaccio. Confido in un gruppo sano, giocatori che hanno una buona conoscenza reciproca e che sono passati da momenti positivi e negativi che spero abbiano contribuito a costruire il nostro Dna di squadra combattiva e coraggiosa".
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