Baggio: “Andare via da Firenze è stata la scelta più difficile”

Ospite del podcast Passa dal BSMT, il Divin Codino ha ripercorso tutta la sua carriera, per poi parlare anche della sua vita privata

di MATTEO MEREU
5 giugno 2025
Roberto Baggio

Roberto Baggio

Roma, 5 giugno 2025 – Roberto Baggio è stato ospite di Gianluca Gazzoli nel podcast Passa dal BSMT e ha raccontato tantissimi aneddoti, sia della sua carriera che della sua vita personale, passando dagli infortuni e dal passaggio dalla Fiorentina alla Juventus, per poi arrivare alla rapina subita un anno fa. L'infortunio a Vicenza è stato decisamente duro da affrontare per il Divin Codino, che ha raccontato come all'età di 18 anni si sia visto il mondo crollare addosso a seguito dell'esito dell'infortunio: “Ricordo il momento in cui me lo dissero: ero in ospedale a Vicenza, mi fecero l'artroscopia e avevo il crociato completamente rotto. In quegli anni chi aveva questo tipo di infortunio smetteva. La prima cosa che chiesi al dottore dopo che mi dissero l'esito fu quanto tempo sarei stato fuori e quando lui mi rispose: “Almeno un anno” fu tragico”. In più, Baggio ha raccontato come la tecnica di intervento al quale è stato sottoposto in Francia è stata la causa di numerosi infortuni subiti successivamente, in quanto gli è stato tolto un pezzo di muscolo nella parte interna sopra il ginocchio che poi non è più ricresciuto. Si è parlato poi dell'esperienza alla Fiorentina e del passaggio alla Juve, con tutte le polemiche che sono nate dopo il rigore non calciato al Franchi: “Nel mio primo anno a Firenze non avevo il coraggio di depositare in banca lo stipendio perché ero infortunato e non giocavo: mi sentivo in colpa a ritirare l'assegno e quindi me lo tenevo in casa. Poco prima di Natale mi ha chiamato il segretario del club per chiedermi spiegazioni, io tenevo gli assegni a casa ma alla fine sono andato a depositarli in banca. Mi sentivo amato da quella gente nonostante non avessi ancora giocato, per me era un atto dovuto ed è stato difficilissimo andare via da Firenze. Non ho rifiutato la Juventus, ma non volevo andare via dalla Fiorentina: mi sentivo in debito con i tifosi e la società. Magari sarei andato via dopo, ma non in quel momento. Il rigore al Franchi? Per evitare qualsiasi cosa, in settimana avevamo deciso che avrebbe tirato De Agostini, che prima del mio arrivo era il rigorista della Juve. Per caso lo sbaglia, e da là è stato montato un caso sul mio rifiuto”. Il Divin Codino ha parlato anche della rapina subita l'anno scorso, raccontando come lo spiacevole episodio l'abbia inevitabilmente segnato dato che, tra le tante cose, è stata anche messa una pistola nella bocca del figlio per sapere dove fosse la cassaforte, una cattiveria verso sua moglie e i suoi figli che “non riesce a spiegarsi”.

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