Bologna-Juve: polemiche e rigori non concessi, la rabbia di Saputo e dei tifosi

La partita Bologna-Juve segnata da episodi controversi: rigore non concesso e decisioni arbitrali discutibili.

di MASSIMO VITALI
6 maggio 2025
Il presidente rossoblù Joey Saputo domenica sera al Dall’Ara (Schicchi)

Il presidente rossoblù Joey Saputo domenica sera al Dall’Ara (Schicchi)

La stretta di mano gelida di Saputo a fine gara. Il "non ho visto l’episodio del rigore" di Italiano. Il silenzio diplomatico del club. Ma soprattutto la rabbia dei trentamila del Dall’Ara, che nel primo tempo, nel crescendo rossiniano ‘rigore su Freuler non concesso/ giallo per Cambiaso rimasto nel taschino/ mani di Savona bellamente ignorato’, ha assunto i connotati di un eccesso parossistico. Dov’è la notizia? Semplicemente non c’è, trattandosi di Bologna-Juve.

Senza scomodare i fantasmi dei tuffi in area rossoblù di Zambrotta e Krasic, della punizione che nell’anno di calciopoli Pieri regalò a Nedved o, ferita più vicina nel tempo, del rigore negato da Di Bello quando due anni fa Iling-Junior allo Stadium falciò Ndoye a due metri dalla porta, resta il fatto (e il fato, mai simpatizzante per i rossoblù) che a queste latitudini le sfide con la Signora lasciano spesso quel retrogusto amaro del maltolto mai restituito.

L’episodio che continua a rubare la scena è il più che sospetto incrocio di gambe in area bianconera, alla mezzora del primo tempo, tra Freuler e McKennie, che Doveri ha derubricato a normale contrasto di gioco tarpando le ali al Var con quel "ho visto io" ripetuto più volte in faccia al capitano rossoblù De Silvestri. Visto bene? Ne dubitiamo seriamente. Anche se il dibattito resta aperto e in materia gli stessi moviolisti hanno partorito giudizi discordi. Tre minuti dopo anche il giallo mancato a Cambiaso per aver steso senza tanti complimenti Orsolini aveva i connotati di una generosità sospetta nei confronti del terzino bianconero.

Anche se l’episodio che anche il giorno dopo grida ancora vendetta è il tocco di mano, rimasto impunito, con cui Savona al 37’ ha fermato l’incursione dello stesso Orso che, saltato l’ultimo baluardo, stava puntando diritto la porta. Quel tocco che ha visto tutto il Dall’Ara può non averlo visto l’arbitro, o il suo assistente, dal campo? E’ quello il mancato fischio di Doveri che ha indispettito di più la dirigenza rossoblù, a cominciare da Saputo, gelido nel suo signorile aplomb quando a fine gara ha atteso tutti i protagonisti della sfida davanti al tunnel e quando è transitato Doveri gli ha regalato una stretta di mano almeno altrettanto gelida, accompagnata da un gesto del braccio che sapeva tanto di volontà di un brusco congedo. Di sicuro quella di Doveri non è stata una direzione in linea col valore, quasi sempre elevato, delle sue precedenti uscite in stagione. Dice: se fa cilecca una squadra può toppare la prestazione anche un arbitro. Peccato che accada sovente, e sempre nella stessa direzione, in un Bologna-Juve. Che poi Italiano e il club a fine gara abbiano scelto di cucirsi la bocca attiene alla linea che da sempre segue il Bologna di Saputo: basso profilo e pubbliche lamentele col contagocce, e in ogni caso solo di fronte a ingiustizie acclarate. Se sia una linea che paghi, alla vigilia di una finale di Coppa Italia in cui il Bologna si gioca una bella fetta di storia, lo scopriremo solo vivendo.

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