L’allievo, il maestro e la Champions. Thiago e Mou, l’inedito ’spareggio’ tra arbitri, rinnovi e colpi di genio
di Marcello Giordano BOLOGNA Bologna-Roma dirà se l’allievo sia pronto a superare il mae...
Bologna-Roma dirà se l’allievo sia pronto a superare il maestro. Il maestro è Josè Mourinho, che con Thiago Motta alla regia dell’Inter ha vinto il triplete. Il tecnico rossoblù, sulla carta, sarebbe l’allievo: ma il condizionale è d’obbligo, perché l’italo brasiliano sta scalando in fretta le gerarchie del pallone sulla panchina rossoblù. Bologna-Roma sarà scontro diretto: per la Champions. E se in casa giallorossa danno per assodato che Pellegrini e compagni debbano giocare almeno per il quarto posto, alzi la mano chi avrebbe pronosticato un Bologna da primi quattro posti.
Allievo e maestro hanno tante differenze nella gestione tecnico-tattica quanto similitudini nel resto. Entrambi hanno una partita aperta con la giustizia sportiva, per evitare squalifiche dopo critiche a direttori di gara e Var. È di ieri, tra l’altro, la notizia che Thiago abbia presentato la memoria difensiva (la risposta della Procura entro una settimana) per schivare multa e squalifica in seguito ai fatti di Lecce, riportando all’interno del dossier i torti subiti dal Var Nasca, a partire dall’ingiustizia subita con la Juventus in questa stagione. Thiago ha poi fatto sapere che di arbitri, d’ora in avanti, parlerà il direttore Sartori. Mou ha escogitato nuove tattiche comunicative, campo nel quale è all’avanguardia dai tempi in cui si presentò all’Inter spiegando di non essere un ‘Pirla’. Dalla conferenza in portoghese passando al al silenzio stampa seguito da post Instagram su presunte ingiustizie subite con la Fiorentina.
Sarà match ad alto tasso di potenziali polemiche, Bologna-Roma. Sarà anche match tra formazioni in emergenza: perché in casa rossoblù mancheranno Soumaoro, Orsolini, Kristiansen ed El Azzouzi è in dubbio, mentre sul Tevere si devono fare i conti con i forfait di Dybala, Lukaku, Smalling, Abraham e Kumbulla. Ma ancora non basta.
A proposito di similitudini tra allievo e maestro: sono entrambi in scadenza di contratto. In casa giallorossa si parla di partita riaperta per la permanenza del portoghese, in casa rossoblù si continua a trattare, con la consapevolezza che sarà complesso trattenere il predestinato Thiago, a meno di qualificazione all’Europa, e sempre in attesa di capire quale sarà la girandola delle panchine, con Roma e Milan in Italia che potrebbero cercare di affascinare proprio Motta. È ancora presto, meglio guardare il campo e gustarsi lo scontro diretto.
Da una parte la parabola di crescita del Bologna di Motta, quarto a pari punti con la Roma: con sei punti in più rispetto alla passata stagione, è la squadra che è migliorata di più dopo l’Inter (+8 rispetto a un anno fa). La Juventus, attualmente seconda, un anno fa aveva cinque punti in meno, al netto della penalizzazione, tanto per dire, ma Motta sarebbe stato quinto nella passata stagione, considerati i punti fatti da quando si è seduto in panchina. Ergo, sta ‘solo’ dando continuità. Ma c’è di più: Thiago lavora sul sistema e trova modo di esaltare i singoli all’interno di esso, scoprendo protagonisti differenti di volta in volta nel 4-2-3-1 o 4-3-3.
Mourinho, invece, punta sulle individualità all’interno del 3-4-1-2 o 3-5-2 e rispetto a un anno fa ha 2 punti in meno, lamentando il fatto di non avere cambi adeguati all’undici titolare. Domenica sapremo se l’allievo sia pronto a superare il maestro.
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