L’Empoli soffre e strappa un punto. Dopo un primo tempo gagliardo gli azzurri calano di intensità. E devono accontentarsi del pari

La partita al Tardini ha messo in evidenza che la squadra di D’Aversa è capace di compattarsi nelle difficoltà. Un risultato comunque importante anche per il morale, in vista dell’incontro di mercoledì con l’Inter.

di SIMONE CIONI -
28 ottobre 2024
Dopo un primo tempo gagliardo gli azzurri calano di intensità. E devono accontentarsi del pari

L’azione che ha portato al momentaneo vantaggio degli azzurri allo stadio Tardini di Parma

Spettacolo sugli spalti, il gemellaggio tra tifoserie rende una festa il pomeriggio del Tardini, un po’ meno in campo dove l’intensità però non è mancata. A Parma, l’Empoli torna a smuovere la classifica dopo le sconfitte contro Lazio e Napoli, ma rischiando tanto. Assente Esposito, oltre ai soliti lungodegenti Perisan, Ebuehi e Sazonov e con Zurkowski non ancora pronto, le scelte iniziali sono praticamente obbligate, con D’Aversa che ripropone lo stesso undici sceso in campo dall’inizio contro il Napoli ad eccezione di Solbakken al posto del talento partenopeo.

Il norvegese, però, è ancora lontano dai suoi standard, incapace di incidere, così in una giornata in cui anche i centrocampisti non riescono ad accompagnare con la solita continuità, sono solo Pezzella e Gyasi a sostenere Fazzini e Colombo. Come quasi sempre successo comunque gli azzurri non sbagliano approccio alla gara e disputano un altro bel primo tempo, in cui però segnano solo una rete confezionata al termine di una magistrale azione per movimenti e tempistica dei passaggi, sebbene ‘finalizzata’ dall’autogol di Coulibaly intervenuto in scivolata per contrastare l’inserimento in area di Fazzini, ma poco importa.

Per il resto, però, la squadra di D’Aversa non riesce a creare molto: le uniche due vere occasioni oltre al gol sono un destro debole dal limite di Fazzini e un controllo sbagliato di Colombo nel cuore dell’area di rigore che non gli ha permesso di calciare in porta. La differenza così la fanno i subentrati con Charpentier, Almqvist e Camara che hanno cambiato nella ripresa l’atteggiamento in campo della squadra di Pecchia.

Al contrario D’Aversa con gli innesti non riesce a far alzare la squadra. A parte un’azione subito in avvio rifinita da Colombo e conclusa con un destro sballato di Anjorin dal limite dell’area, infatti, nei secondi quarantacinque minuti l’Empoli si è abbassato troppo perdendo anche un po’ di distanze, che per sua fortuna il Parma ha sfruttato solo in parte. La sensazione è che in questo momento la squadra, specialmente in alcuni elementi, avrebbe bisogno di tirare il fiato con le alternative che non sono però molte e non in grado di cambiare l’inerzia di una partita. Gli azzurri hanno comunque ancora una volta saputo soffrire da squadra, compattandosi nei momenti di difficoltà per cercare di portare a casa un pareggio comunque prezioso.

Se da un lato le due squadre si sono sostanzialmente divise i tempi di gioco, infatti, a livello di occasioni il Parma è stato senza dubbio superiore, sbagliando un rigore decisivo con Bonny sull’1-1 all’83’, colpendo una traversa nel primo tempo con l’ex Cancellieri e costringendo Vasquez a tre parate importanti, due su Bonny una per tempo ed una su una insidiosa punizione di Bernabè sempre nella ripresa. Un punto d’oro, insomma, soprattutto alla luce del prossimo ravvicinato e complicato impegno di mercoledì prossimo alle 18.30 al Carlo Castellani-Computer Gross Arena contro l’Inter. Quasi obbligato un po’ di tourn-over visti i diversi giocatori azzurri acciaccati.

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