L’Empoli vede rosso e capitola. Sfida alla pari per quasi un’ora. Poi emerge la qualità dell’Inter. Alla fine tre gol piegano gli azzurri

L’espulsione chiamata dal Var condanna la squadra di D’Aversa che però tiene botta con carattere. Decidono la partita due guizzi di Frattesi, Lautaro arrotonda. Ora due scontri diretti con Como e Lecce.

di SIMONE CIONI -
31 ottobre 2024
Sfida alla pari per quasi un’ora. Poi emerge la qualità dell’Inter. Alla fine tre gol piegano gli azzurri

Qui sopra, Jacopo Fazzini in un’azione di gioco; sotto, Gyasi. L’Empoli ha giocato in dieci uomini tutto il secondo tempo

Un Empoli organizzato e generoso imbriglia per quasi un’ora un Inter lenta e prevedibile, nonostante l’inferiorità numerica dopo mezzora di gioco. Poi un gol preso subito dopo l’intervallo a difesa schierata stappa la partita per la squadra di Inzaghi, che a quel punto prende coraggio, migliora nella circolazione di palla e nella ricerca dell’ampiezza e alla fine la chiude. Onore delle armi, comunque, agli azzurri che hanno interpretato bene la sfida senza mai uscire dalla partita, e non rinunciando anche in dieci contro undici a ripartire con tanti uomini. Peccato insomma per l’espulsione di Goglichidze (dopo revisione al Var) per un intervento pericoloso ai danni di Thuram, che ha chiaramente condizionato un incontro in l’Empoli se la stava giocando alla pari.

Come preannunciato tra le righe alla vigilia, alla fine D’Aversa opta per due soli cambi: Maleh in mediana al posto di Grassi e Cacace per Pezzella a sinistra. Il primo tempo si gioca a ritmi molto blandi con l’Inter che prova a girare con pazienza la palla da un lato all’altro del campo, ma senza trovare varchi. Dal canto suo Ismajli e compagni hanno chiuso bene tutte le linee di passaggio, coprendo il campo con ordine ed aggressività, trovando anche spazi interessanti sulla trequarti. Uno subito al 6’ quando Bastoni esce male palla al piede e Anjorin verticalizza immediatamente per Solbakken, il cui diagonale rasoterra è però troppo telefonato per impensierire Sommer. Passano quattro minuti e su schema da angolo è Gyasi a mancare di un soffio la deviazione acrobatica sul secondo palo. Al 12’ si fa vedere anche l’Inter con un colpo di testa di Bastoni su punizione di Dimarco e Vasquez risponde con un portentoso colpo di reni a togliere la palla da sotto l’incrocio. A parte un gol annullato dal Var a Darmian (19’) per fallo di mano e una punizione centrale di Dimarco respinta con i pugni da Vasquez il primo tempo si chiude meritatamente 0-0. Al rientro dagli spogliatoi D’Aversa toglie Solbakken per inserire un esterno puro come De Sciglio sulla linea difensiva alzando sulla stessa corsia Gyasi nel ruolo del norvegese. Con un pizzico di fortuna, però, l’Inter sblocca il risultato quasi subito (50’) con l’ex Frattesi che infatti non esulta. Sul cross di Bastoni dalla sinistra la retroguardia azzurra si fa sorprendere sul secondo palo con Darmian che di testa rimette indietro per il compagno, che controlla di destro e di sinistro, complice una deviazione di Fazzini, la incastra sotto l’incrocio dei pali.

Per qualche altro minuto l’Empoli riesce comunque anche a farsi vedere dalle parti di Sommer, un cross mal calibrato da Pezzella e una punizione dalla lunetta di Fazzini, ma dopo il raddoppio dello stesso Frattesi, abile a infilare l’angolino basso su sponda di Lautaro Martinez, la partita si spenge. Il 3-0 dello stesso attaccante argentino su errore in disimpegno della difesa azzurra serve solo per il tabellino. Adesso è importante recuperare energie fisiche e mentali perché all’orizzonte ci sono due gare importanti contro Como in casa e Lecce in trasferta

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