Bournemouth dall’abisso al sogno Champions: Huijsen e i ragazzi terribili vogliono scrivere la storia
Il club inglese ‘salvato’ da una colletta dei tifosi a fine anni ‘90 e finito poi quasi tra i dilettanti è settimo in Premier a tre punti dal Chelsea quarto. Tutto è cambiato con Howe

Dango Ouattara, 22enne attaccante burkinabè del Bournemouth
Bournemouth, 21 gennaio – Dalle stalle alle stelle: così potremmo riassumere gli ultimi anni vissuti dal Bournemouth che, grazie a impegno, resilienza e umiltà, è riuscito a risalire dal baratro più totale. Le ‘Cherries’ stanno facendo un’ottima stagione in Premier League sotto la guida di Iraola (ora occupano il settimo posto) e di certo non vogliono smettere di credere nel sogno chiamato Champions League. Un sogno che magari potrebbe rimanere tale a fine campionato ma che sabato, prima delle successive vittorie di Nottingham Forest, Manchester City e Chelsea, era virtualmente diventato realtà, anche se per pochi minuti. Ma quanta strada è stata fatta per arrivare a questo virtuale, ma comunque storico, risultato lo sanno solo i tifosi, che quella squadra che rappresenta la graziosa città sul canale della Manica non l’hanno mai mollata neanche nel momento più duro.
Il quasi fallimento e il ‘miracolo’. A fine anni ‘90 il club ha vissuto il suo periodo più buio. La società si ritrovò con 4 milioni di sterline debiti, a un passo dal baratro, e con l’obbligo di versarne 300.000 alle banche nel giro di pochi giorni per sopravvivere. Fu in quel momento che l’amore delle persone la fece da padrone: duemila tifosi si radunarono presso il teatro cittadino Winter Garden e tramite una colletta riuscirono a raccogliere la cifra richiesta salvando miracolosamente il club.
Il progetto. L’episodio del “Winter Garden” diede alla dirigenza quella motivazione per non rivivere mai più una situazione simile che negli ultimi anni il presidente Bill Foley sta cercando di portare avanti. Ma come fa il Bournemouth a dire la sua in una campionato così difficile? Un 50% si deve alla valorizzazione dei giovani come Huijsen, Kerkez ed Evanilson, mentre l’altro 50% ad un allenatore che ha trasmesso quella volontà di lottare di cui parlavamo in precedenza.
Il mito Eddie Howe. Quel Bournemouth che lotta per la Champions è infatti figlio del lavoro di Eddie Howe, attuale tecnico del Newcastle, che nel 2008 si ritrovò a salvare la sua ex squadra dai dilettanti dopo un infortunio che gli stroncò la carriera. Con l’inglese in panchina ci fu un lungo ed incredibile percorso, che culminò il 27 aprile 2015 con il ritorno in Premier League dopo 116 anni riscrivendo nuovamente la storia. E ora non ci si vuole più fermare.
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