I pirati del web hanno colpito Casteldebole: un cyber-furto di 200 gigabyte tra mail e documenti, chiesto il riscatto. Attacco hacker al Bologna: rubati migliaia di dati

Il Bologna FC colpito da un attacco ransomware: hacker minacciano di diffondere dati sensibili, ma il club rifiuta il riscatto e collabora con le autorità.

di Redazione Sport
28 novembre 2024

Questa volta nemmeno Skorupski, Lucumi e Beukema hanno potuto fare nulla. La difesa, quella digitale però, ha ceduto a un cyber attacco di un gruppo specializzato in incursione ransomware.

In poche parole i sistemi informatici della società rossoblù sono stati violati dal collettivo RansomHub che ha richiesto un riscatto minacciando di diffondere in rete circa 200GB di dati tra email e documenti vari con informazioni non solo sui giocatori ma anche su tifosi e allenatori.

Sul loro portale, i pirati del web hanno subito minacciato il Bologna, reo di non aver predisposto "protezioni adeguate per i dati e la rete, motivo per cui tutti i loro dati sono stati rubati", accusando anche la società di aver violato il Gdpr, il regolamento generale sulla protezione dei dati. Un’accusa che questo gruppo di hacker ha già portato avanti in passato nei confronti di altre vittime.

Tra i documenti sottratti, alcuni non visibili online, ci sarebbero anche alcuni screenshot e addirittura una scansione del passaporto dell’attuale allenatore Vincenzo Italiano. Intanto, il sito di RansomHub ha rimosso anche la rivendicazione, segno che il Bologna sarebbe passato al contrattacco.

Da Casteldebole confermano l’accaduto, sottolineando di essere già al lavoro con le autorità competenti, a partire dal Garante della Privacy già informato dell’accaduto.

La società poi si rivolgerà alle autorità, escludendo categoricamente di essere disposta a cedere al riscatto richiesto dal cyber criminali. Il club rossoblù intanto sta verificando l’entità dei dati sottratti, mostrando serenità sull’accaduto.

Gianluca Sepe

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