Il discutibile comunicato della società di casa e quelle telecamere non utilizzate. "Siamo dispiaciuti, noi parte lesa»
CINISELLO BALSAMO (Milano) Squilla a vuoto il cellulare di Alfredo Settimo. Lui è il presidente del Città di Cinisello, società...
CINISELLO BALSAMO (Milano)
Squilla a vuoto il cellulare di Alfredo Settimo. Lui è il presidente del Città di Cinisello, società nata due anni fa grazie alla “fusione“ di un club storico come la Serenissima (cui era legato il compianto Gaetano Scirea) e il Città di Brugherio (di cui è stato presidente per un breve periodo lo stesso Settimo). Nella sede del Centro Sportivo di via dei Lavoratori nessuno risponde. Pare impossibile avere una versione dei fatti accaduti anche da parte del club biancoceleste, poi prima dell’ora di cena arriva il messaggio whatsapp: fra poco diremo tutto in un comunicato. Che recita così: "In riferimento ai fatti di sabato, la Società condanna, senza riserva, l’accaduto e ha avviato indagini interne per chiarire i fatti. Siamo dispiaciuti per quanto i ragazzi di entrambe le squadre hanno vissuto e rammaricati per i dirigenti dell’Ausonia Academy che hanno subito personalmente danni da parte di terzi ad oggi ignoti. Siamo desolati anche per un nostro giocatore minore che a sua volta ha subito da parte di un dirigente dell’Ausonia Academy un atteggiamento minaccioso e fisico. Città di Cinisello rimane a disposizione degli organi competenti e si dichiara fin d’ora parte lesa per comportamenti di persone ad oggi ignote". Ma il Città di Cinisello dribbla due domande fondamentali: non si potevano fermare quei papà violenti entrati nell’area tecnica senza autorizzazione per aggredire i tesserati ospiti? E soprattutto, perché non sono stati identificati attraverso le telecamere sistemate proprio negli spogliatoi? Ai dirigenti neroverdi il presidente Settimo ha ripetuto che le telecamere non erano funzionanti e che il guasto sarebbe stato riparato in questa settimana. "Troppa omertà", dice mister Lobrace. Probabilmente le tre denunce penali (del dirigente, del preparatore atletico e del papà di un ragazzino che ha ricevuto una testata) non saranno solo contro ignoti, sperando che davvero il Città di Cinisello dia una mano alle autorità competenti. "Quel che è accaduto ci lascia tutti sgomenti - le parole del presidente del CRL Sergio Pedrazzini a TeleLombardia -. Di sicuro nell’area tecnica dovevano esserci solo le persone ammesse. Procederemo con le indagini di pari passo con quelle portate avanti dalle forze dell’ordine".Giulio Mola
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