Derby d’Italia e di follia. Inter-Juve, quanti regali tra rigori e colpi di genio

Vlahovic e Weah rispondono alla doppietta di Zielinski, spietato dal dischetto. I nerazzurri avanti 4-2, poi ci pensa Yildiz: "Esultanza alla Del Piero? Solo sul pari".

di GIULIO MOLA -
28 ottobre 2024
Inter-Juve, quanti regali tra rigori e colpi di genio

Il primo rigore trasformato da Piotr Zielinski, titolare al posto di Calhanoglu: il polacco ha realizzato una doppietta dal dischetto

L’elogio della follia più che il festival del gol (ma pure degli errori). L’Uomo della Provvidenza Yildiz più che il campione del mondo Lautaro. Finisce senza vinti nè vincitori il derby d’Italia numero 183 perché l’Inter sprecona si fa raggiungere da una Juventus mai doma. Molti rimpianti da una parte (e forse pure dall’altra), l’unico a far festa è Antonio Conte perché la tiepida serata di San Siro non ha emesso il verdetto più atteso: manca un vero e proprio anti-Napoli. E se per qualcuno il pirotecnico 4-4 finale potrà sembrare un grande spot del calcio italiano finalmente non avvelenato dalle solite polemiche, va però sottolineata l’incredibile fragilità delle due difese. All’Inter, che perde un’altra grande occasione in casa contro una rivale diretta (dopo il ko nel derby) è mancata la ferocia per chiudere il match con gli avversari alle corde, la Juventus invece ha mostrato carattere riprendendo per i capelli una partita che rischiava di finire in goleada. Dopo il 4-2, prima uno strepitoso Di Gregorio e poi l’imprecisione dei nerazzurri hanno impedito che i campioni d’Italia scappassero. Da una parte c’era una squadra satolla (l’Inter) reduce da 5 vittorie consecutive; dalll’altra una (la Juve) che doveva farsi perdonare l’onta dello Stoccarda. Nonostante le assenze pesanti su entrambi i fronti ne è venuta fuori una gara piacevole: condizionata dalle amnesie dei difensori, ma anche dalle giocate dei singoli. Su tutti Thuram (ha propiziato il rigore del vantaggio e servito l’assist per il 2-2 di Mkhitaryan) e Zielinski (doppietta dal dischetto) per i nerazzurri, poi lo scatenato Coincecao (prima della mezz’ora finale di Yildiz), protagonista in tutte le azioni offensive della Juventus. Che raggiunto subito l’1-1 con Vlahovic (prima gioia a San Siro) si è addirittura portata avanti al 27’ con Weah per poi essere scavalcata nel finale del primo tempo grazie anche al secondo rigore concesso da Guida per altra sciocchezza di Kalulu su Dumfries.

Quando nella ripresa proprio l’olandese sembrava aver chiuso il match, l’Inter si è sciolta come neve al sole: anche perché i resti della Signora sono stati più decisivi dei cambi nerazzurri. Prendete Yildiz. Due reti in dieci minuti per il turco, a 19 anni e 176 giorni il calciatore più giovane a segnare in Inter-Juventus. "Non è stato facile partire dalla panchina, ma sono felicissimo. L’esultanza alla Del Piero con la linguaccia? Sì l’ho fatta al secondo. La prima non volevo farla perchè eravamo ancora sotto". Resta la netta sensazione che ad ogni affondo i bianconeri potessero fare male, i quattro gol su quattro tiri non sono andati giù all’Inter. "Potevamo fare di più – ammette Zielinski –. Bello segnare a San Siro, ma in partite come queste conta solo la vittoria...".

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