La festa è appena cominciata. Pronti due mesi di celebrazioni. L’estate più bella della Curva Nord

L'Inter festeggia il ventesimo scudetto dopo la vittoria nel derby contro il Milan. I tifosi si preparano per i festeggiamenti, mentre sul fronte rossonero si parla dell'addio di Pioli.

di MATTIA TODISCO -
23 aprile 2024
Pronti due mesi di celebrazioni. L’estate più bella della Curva Nord

Pronti due mesi di celebrazioni. L’estate più bella della Curva Nord

La festa può cominciare: l’Inter è campione d’Italia. Per la ventesima volta nella sua storia, cominciata nel 1908 e arrivata ieri a una giornata storica. Uno scudetto conquistato nel derby contro il Milan, davanti a uno stadio a forte maggioranza rososnera. I giocatori celebrano il trionfo in campo e poi negli spogliatoi. I primi tifosi scendono per le strade aspettando gli ulteriori momenti di giubilo organizzati da qui alla fine della stagione.

Seconda stella immediata o meno, la società si era già mossa in anticipo per i festeggiamenti di rito. Aveva organizzato il pullman scoperto per oggi, anche se le previsioni meteo hanno portato a ragionare su tempistiche differenti già prima della stracittadina. Troppa pioggia, inutile affrettare i tempi, meglio rimandare tutto a prescindere. Anche perché non c’è molto da attendere, basta arrivare al prossimo fine settimana quando a San Siro si giocherà Inter-Torino. I dirigenti sapevano che si sarebbe comunque giocato sabato o domenica alle 15. Tra gli impegni in casa c’è anche Inter-Lazio del 19 maggio, data che potrebbe cambiare. Quella sarà invece la partita della premiazione e del concerto a fine gara con tanti vip di comprovata fede nerazzurra. In estate ci sarà l’abituale festa della Curva Nord, che si fa ogni estate ma diventa ancor più gradita ai presenti se c’è un titolo di campione d’Italia da poter mostrare. “Questo ciclo è iniziato da poco, abbiamo voglia di ottenere risultati importanti e consoni alla storia del club. Penso alla Champions League e anche al Mondiale per Club. L’Inter è tornata nel suo palcoscenico abituale ed è un orgoglio”, le parole di Beppe Marotta nel pre-partita della stracittadina.

Già prima della sfida, c’era una certezza sulla sponda Milan: che quello di ieri sarebbe stato l’ultimo derby di Milano di Stefano Pioli. Il tecnico ha rischiato di lasciare il Diavolo già l’estate prima di conquistare lo scudetto, nel 2020. Il tempo ha dimostrato che non sarebbe stata una buona scelta, al di là del fatto che non sappiamo cosa avrebbe potuto fare Rangnick. Sappiamo, nei fatti, cos’ha fatto il tecnico rossonero. Ha conquistato un tricolore partendo dagli addii di Donnarumma e Calhanoglu a zero, rimpiazzati da Maignan e Brahim Diaz. Ha riportato il Milan in semifinale di Champions League l’anno successivo, garantendo sempre alla squadra una posizione utile per essere nell’Europa che conta anche l’anno dopo. Lascerà, salvo clamorosi sviluppi, avendo fatto lo stesso in questo campionato. Con una media punti in linea con quella dell’anno tricolore. Sulla decisione di Cardinale e del management (ieri a confronto su vari temi tra cui anche il futuro allenatore) peseranno però di più la delusione in Champions prima ed Europa League poi, quella in Coppa Italia e anche la distanza in classifica dall’Inter.

Continua a leggere tutte le notizie di sport su