L’olandese in scadenza. Dumfries, il rinnovo torna in bilico. Stallo sulla clausola rescissoria
La dirigenza contraria ad inserirla nel contratto. Attesa entro la settimana. la risposta del giocatore.
Il rinnovo di Denzel Dumfries è tornato d’attualità. Le previsioni estive lasciavano pensare che, arrivati a metà settembre, della questione si potesse parlare al passato. L’olandese aveva esplicitato la propria volontà: voglio restare all’Inter. Da qui la retromarcia sulle esose richieste dello scorso autunno (5,5 milioni netti a stagione) e l’accordo verbale a 4 milioni per un quadriennale, ma con una richiesta ulteriore: una clausola rescissoria da 20 milioni di euro che la dirigenza non è intenzionata a concedere. Da che nel calcio è comparsa la “moda“ delle cifre a cui potersi liberare, Beppe Marotta è sempre stato fortemente contrario. Un esempio per tutti: è diventato amministratore delegato dell’Inter quando Lautaro Martinez aveva un contratto in essere con una clausola da 111 milioni, al momento di trattare il primo rinnovo ha lavorato (con successo) per toglierla di mezzo. Thuram ne ha una simile, nel suo caso il braccio di ferro lo ha vinto l’entourage strappando una finestra dal 1° al 15 luglio in cui si può acquistare il francese pagando 85 milioni. Ma era un caso differente: si trattava di acquistare un giocatore a parametro zero togliendolo a una concorrenza che comprendeva il Milan, rivale per storia e obiettivi comuni. Aveva senso fare un’eccezione alla regola, che tale rimane: una soluzione una tantum, non la via preferita. Per Dumfries la situazione non si ripeterà e certamente non a una cifra ritenuta la metà della valutazione fatta dai dirigenti riguardo al cartellino dell’olandese.
La palla è in mano al calciatore, a cui entro questa settimana verrà chiesto cosa intende fare. Gli manca meno di un anno di contratto e l’Inter non vorrebbe perderlo a zero. Inzaghi ritiene Dumfries un elemento importante, preferibilmente da tenere, anche solo per non dover cercare un sostituto navigando tra le ristrettezze di Oaktree, che ha chiuso la porta ai navigati Hermoso e Rodriguez avallando invece l’approdo del giovane Palacios. Il tecnico non ha niente in contrario ad accogliere degli emergenti, solo va fatto in modo che non siano troppi. La squadra vincente è il classico mix, equilibrato, nel quale non possono abbondare né gli Acerbi alla soglia dei 37 anni, né i Palacios da poco oltre i 21. Dumfries ne ha compiuti 28 in aprile, gioca nell’unico ruolo in cui Inzaghi non ha una gerarchia definita. Si è infatti alternato con Darmian, nel percorso nerazzurro, a seconda di chi era supportato dalla forma migliore.
Inoltre, dal mercato di gennaio è arrivato Buchanan proprio in previsione di eventuali problemi nelle trattative con l’esterno orange. Alla fine Inzaghi ha deciso di provare il canadese più a sinistra che a destra, nel finale del passato campionato, pur sapendo di poter sempre tornare sui propri passi. In quello da poco cominciato non lo ha mai avuto a disposizione, causa infortunio: a fine ottobre dovrebbe tornare nei ranghi, per allora sarà presumibilmente più chiara la situazione contrattuale di Dumfries. In positivo o in senso opposto.
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