Per l’ex tecnico nerazzurro 1-1 all’esordio: "Pago un prezzo, ma è nulla rispetto al bene ricevuto all’Inter». Inzaghi ferma il Real: "Al-Hilal, il top»
La preoccupazione sembra più quella di ben figurare davanti ai nuovi tifosi, che non evitare di creare malumori presso i...

Simone Inzaghi, 49 anni
La preoccupazione sembra più quella di ben figurare davanti ai nuovi tifosi, che non evitare di creare malumori presso i vecchi. Simone Inzaghi approccia così il Mondiale per club, poche ore prima dell’esordio con l’Al -Hilal contro il Real Madrid (1-1 con reti di Gonzalo Garcia, Ruben Neves su rigore e un penalty parato da Bounou a Valverde nel finale). "Ho lasciato la mia zona di comfort all’Inter, non c’era altra squadra che avrei voluto allenare se non l’Al-Hilal", dice dipingendo il ricco ambiente in cui si è tuffato come fosse la blasonata realtà che ancora non è, nonostante qualche grande nome in rosa. Così si scatena la reazione social, già in fermento dopo l’ammissione di Esteve Calzada, Ceo del club, sui tempi dell’accordo precedenti alla finale di Champions. Un conto che a Inzaghi viene presentato in sala stampa. "Ho ascoltato di tutto, come spesso è successo nei quattro anni all’Inter. Se questo è stato il prezzo da pagare lo pago volentieri. È nulla in confronto al bene ricevuto da tutto il mondo Inter - afferma il tecnico – Mi mancherà tuttor, anche le accuse più ingiuste fatte in quattro anni, ma sono stato veramente bene, ho dato tutto me stesso. Società e dirigenza, per il bene dell’Inter, penso fossero convinte anche loro che la cosa più giusta fosse che le strade, con tanto dolore da parte di tutti, si separassero". Ma l’amarezza dai piani alti dei nerazzurri filtra, anche se Marotta glissa e guarda avanti. Nel mezzo di un Mondiale per club, rendere d’attualità il tema Inzaghi e come la dirigenza abbia reagito tardivamente allo svolgersi dei fatti, non è conveniente per nessuno. M.T.
Continua a leggere tutte le notizie di sport su