Alla scoperta del diesse Pizzimenti. Da difensore roccioso sui campi di C ai tanti anni al fianco di Goretti. A Foligno anche 4 gare da allenatore

Originario di Palermo, ha avuto come ’maestro’ il manager Federico Cherubini della Juventus

di GIUSEPPE MAROTTA -
2 giugno 2024
Da difensore roccioso sui campi di C ai tanti anni al fianco di Goretti. A Foligno anche 4 gare da allenatore

Da difensore roccioso sui campi di C ai tanti anni al fianco di Goretti. A Foligno anche 4 gare da allenatore

Da difensore roccioso sul campo ad attaccante spietato nel calciomercato. E’ il percorso che il popolo granata si augura venga compiuto da Marcello Pizzimenti, promosso a nuovo direttore sportivo della Reggiana.

Il dirigente siciliano ha compiuto 54 anni lo scorso 27 aprile nella sua Palermo, proprio mentre assisteva alla vittoria della Reggiana sui rosanero (2-1 al "Barbera").

Pizzimenti ha giocato a calcio a discreti livelli prima di tuffarsi nel mondo delle scrivanie e delle cravatte. Inizia la storia d’amore col calcio giocando nei campi polverosi della Sicilia. L’avventura nei ’grandi’ inizia nell’Unione sportiva Favara, in provincia di Agrigento (Favara è anche la città di Salvatore Vullo, allenatore della Reggiana tra il maggio del 2001 e il marzo 2002). Il Favara pescò Pizzimenti nel 1987 (aveva 17 anni) dal settore giovanile del Cosmos Palermo. Alla fine della carriera il neo direttore sportivo granata mette insieme oltre 150 presenze tra C1 e C2 e più di 130 tra D e Interregionale.

Il titolo sportivo del Favara passò ad Agrigento e nacque l’Agrigento-Favara, che anni dopo sarà l’Akragas, e anche Pizzimenti passò alla formazione di Agrigento. Poi Palermo Olympia, Massese, Catania, Catanzaro, Moncalieri, Ivrea, e la chiusura al Foligno. Qui a 35 anni, nel 2005, appende gli scarpini al chiodo e inizia da dirigente.

A Foligno ci resta fino al 2013 con diversi ruoli: direttore tecnico, direttore sportivo, anche allenatore ad interim per quattro gare (nel dicembre 2005, in Serie C2). Una parentesi brevissima. Del resto Pizzimenti lo aveva già detto chiaro e tondo nel 2013, quando a Foligno lo volevano stabilmente sulla panchina: "Anni fa ho fatto una scelta ben precisa prendendo l’abilitazione da direttore sportivo. Questo è il mio presente e il mio futuro". Aggiunse. "Imparando da Federico Cherubini ho preso a cuore questa professione". Già: a Foligno, infatti, il direttore generale era proprio Cherubini, originario della città perugina, che da 12 anni è alla Juventus con diverse cariche dirigenziali. Corsi e ricorsi storici si palesano nell’ottobre 2020. Pizzimenti è a Perugia e nel mentre Cherubini viene promosso ’football director’ della Juve. In un’intervista dell’epoca Pizzimenti spese queste parole. "Quando eravamo insieme a Foligno glielo dicevo: sarai uno dei migliori dirigenti in Italia".

Dopo il Foligno, per Pizzimenti arriva il Perugia (fu Goretti a notarlo e a chiamarlo al suo fianco). Poi Cosenza (sempre con Goretti come ’capo’), un anno da osservatore al Genoa, e poi Reggio Emilia (dove ritrova Goretti). Non è mai mancato il fiuto di scovare talenti giovani. Nel 2013, al Foligno, disse. "Questa società è una vetrina per i giovani. Occhio a Brunori Sandri, lo voleva il Parma…". Brunori, nella stagione successiva, si trasferì invece alla Reggiana: oggi è il capitano goleador del Palermo. Nel 2008 il Foligno perse la finale playoff per la B col Cittadella: il mister era Pierpaolo Bisoli, e tra i giocatori c’era un giovane Marco Parolo, che chiuderà la carriera con 351 presenze in A. Negli anni a Perugia tante volte il ’Nostro’ ha puntato su ragazzi su cui non credeva nessuno, come l’attaccante Drolè o il mediano Konate, che arrivavano tra mille speranze dall’Africa. Oggi, dopo anni con Goretti, toccherà in prima persona a Pizzimenti andare all’attacco sul mercato (in attesa del braccio destro che dovrebbe essere Moreno Zebi). Dribblando tutti partendo dalla difesa.

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