Roma, Pisilli: "Un anno fa impensabile essere qui. Nazionale è esperienza unica"
Le parole del giocatore romanista durante il podcast della squadra giallorossa

Niccolò Pisilli
Roma 19 luglio 2025 - La Roma torna ad allenarsi all'interno del centro tecnico di Trigoria, è cominciata ormai da sei giorni la nuova stagione a tinte giallorosse e quasi in contemporanea il club capitolino riapre i propri canali ufficiali con nuovi contenuti. Era diventato un appuntamento importante per i tifosi giallorossi l'AS Roma Podcast, lo show dove i protagonisti del club: dalla prima squadra a quella femminile, passando anche per le giovanili, si raccontavano ai propri tifosi. Un'occasione per conoscere i beniamini del club capitolino più da vicino e nella loro intimità. Primo episodio di questa nuova stagione, il protagonista è Niccolò Pisilli, centrocampista classe 2004 agli ordini di Gian Piero Gasperini. Ecco tutte le sue parole durante il podcast romanista.
Lo scorso campionato e la Nazionale
La chiacchierata con il giocatore ventenne comincia con una battuta, su cui anche il ragazzo scherza, ovvero di come questo sia il suo primo ritiro da grande della squadra. "Ancora grande non sono, più dell'anno scorso sicuramente, ho messo un po' di esperienza in più. Possiamo dire che è il primo ritiro dopo una stagione intera giocata con i grandi. Già l'anno scorso ero qui, questo è il primo dopo aver giocato. Va dimostrato ogni anno di meritare la Roma, questa volta parto con una base migliore rispetto allo scorso anno. Prima venivo dalla Primavera e mi si valutava in ritiro, quest'anno sono qui e magari il mister mi vorrà conoscere di più".
Lo scorso anno Pisilli scese in campo per ben 40 partite, un traguardo impensabile per un ragazzo inizialmente da valutare se trattenere in rosa o cedere in prestito a giocare, durante la preparazione di un anno fa. Un bagaglio di esperienza enorme per lui, con tante sfide uniche e qualcuna che lo ha convinto di poter continuare a essere un tassello della squadra. "All'inizio della stagione non me l'aspettavo di giocare così tanto. Quando sono partito in ritiro speravo con tutto me stesso di rimanere. Ci ho provato, ho dato tutto ogni singolo allenamento sperando di poter rimanere alla Roma, ma di fare più di 40 partite in una stagione mai lo avrei detto. Una partita dove ho avuto la sensazione di poter appartenere al livello della Roma? Una partita in particolare non penso di avercela, era più una convinzione che cresceva mano a mano che giocavo. Quando vedi che riesci a esprimere te stesso in campo, ti senti bene e ne guadagni in consapevolezza. Per me era una prova. A inizio stagione la consideravo una prova, non solo per il sogno di poter giocare nella Roma, ma anche di vedere se potevo giocare in Serie A. Volevo dimostrare a me stesso di poterlo fare".
La stagione di Pisilli è stata premiata con un contratto importante che ha legato il ragazzo a lungo termine con il club, una grande gioia per il figlio dell'ex tennista Francesco. "È stato per me un onore poter continuare a giocare per la Roma. È un momento bello e importante, finiva la parte di Niccolò giocatore della Primavera e iniziava quella di Niccolò giocatore della Roma. Per questo ci tenevo a ringraziare tutti gli allenatori che ho avuto e la società per la fiducia".
Non solo la Roma, per Pisilli si sono aperte anche le porte della Nazionale: "Sì, ho raggiunto anche le porte della Nazionale maggiore, quella era una cosa che se qualcuno anche solo mi annunciavo, gli dicevo che era un pazzo (ride, ndr). Poi tutto si è concluso con l'Europeo Under 21 questa stagione. È tutto sempre bellissimo, perché giocare con la Nazionale è unico, tutto il Paese ti tifa e questo non ha prezzo. Il gol contro la Spagna? L'ho rivisto il giusto. L'ho guardato la prima sera quando l'ho fatto e poi non l'ho più visto".
La preparazione e Gasperini
Si parla anche della preparazione, domandando al ragazzo anche in maniera goliardica se Gasperini li stia facendo faticare in campo. "Stiamo correndo tanto, stiamo lavorando. Tutti quanti staranno lavorando e noi dobbiamo essere bravi a farci trovare al meglio della condizione. Bisogna soffrire un pochino ora, ma poi ci ritroveremo tutto durante la stagione".
Si resta sul tema del nuovo allenatore, chiedendo al ragazzo come sia stato il suo primo impatto con il tecnico di Grugliasco. "È tutto nuovo, sono cambiate tante cose all'interno dello staff e per questo ci vuole un po' di tempo per conoscersi e conoscere gli allenatori. Qui è molto bello perché torni e ritrovi i compagni con cui condividevi ogni giorno e ti mancano quando ti stacchi per un mese e mezzo. Per il mister ripeto è tutto molto nuovo. Ci dobbiamo abituare alle sue richieste, quelle del suo staff e speriamo arrivino le cose che lui chiede".
Dare l'esempio e da chi Pisilli ha imparato
In ritiro ci sono diversi ragazzi più giovani di Pisilli, per questo si chiede al ragazzo cosa provi a sentirsi, in un certo senso, già un esempio per la sua esperienza alla Roma. "Io non mi sento addosso questa responsabilità, perché penso di poter crescere ancora tanto e dimostrare tanto. Non mi sento un punto di arrivo, perché vedo altri e prendo ispirazioni da altri. Se però tanti ragazzi vedono in me un percorso da seguire sono molto contento e cercherò di dargli i consigli giusti nelle piccole cose e nel loro approccio alla prima squadra".
Giocare coi grandi aiuta a crescere e Pisilli ha provato a spiegarlo a modo suo. "Dipende molto dal giocatore: c'è quello che ti incanta per come tocca la palla e c'è quello che ti insegna le furbizie del mestiere. Si tratta molto di osservare e cercare di rubare il più possibile con gli occhi. Magari vedi un compagno molto bravo a fare una determinata cosa e provi a staccarti per focalizzarti sul come riesce a farla. Cerchi di cogliere appieno la tecnica: se Dybala calcia come fa oggi, di certo non è nato sapendo farlo. Capita che in campo alcuni ti diano consigli su una cosa o su un'altra. In generale ci si aiuta molto e diversi giocatori ti danno una mano per spiegarti alcune cose".
Alla domanda su quale centrocampisti Niccolò voglia diventare, il ragazzo risponde così: "Di certo oggi a centrocampo devi saper fare tutto: attaccare, difendere, gestire la palla. La mia caratteristica è quella dell'inserimento e non vorrei perderla: in Primavera ho fatto tanti gol ed è una caratteristica che non vorrei perdere. Se guardo giocatori del passato? Io da sempre guardo tante partite, ogni volte che vedo qualcosa in tv mi fermo a osservare. Non vado magari molto a cercare molto dai grandi campioni del passato, cerco di prendere però un po' da tutti i giocatori delle varie squadre e rubare qualcosa a tutti".
Sulla vittoria di Jannik Sinner a Wimbledon
L'ultima domanda chiede a Pisilli, uscendo dal tema calcio, quanto lo abbia emozionato la vittoria di Jannik Sinner a Wimbledon, ricordando come nella famiglia di Niccolò il tennis sia uno sport di casa. "Tantissimo, è stato il primo italiano a vincere l'individuale maschile. Rimarrà nella storia per sempre. Un torneo così prestigioso e un giocatore così forte, proviamo a usare queste grandi emozioni come spinta".
Continua a leggere tutte le notizie di sport su