Sassuolo festeggia la promozione in Serie A grazie al pareggio Mantova-Spezia

Il Sassuolo conquista la Serie A dopo il 2-2 tra Mantova e Spezia, regalando una serata di festa alla città.

di STEFANO FOGLIANI
14 aprile 2025
Il Sassuolo conquista la Serie A dopo il 2-2 tra Mantova e Spezia, regalando una serata di festa alla città.

Il Sassuolo conquista la Serie A dopo il 2-2 tra Mantova e Spezia, regalando una serata di festa alla città.

di Stefano FoglianiSASSUOLOSono le 19,09 quando Tommaso Maggioni, difensore del Mantova, segna – siamo al 4’ di recupero di Mantova-Spezia – la rete che consegna ai virgiliani il 2-2 in rimonta sullo Spezia e la massima serie al Sassuolo. La domenica ‘sul divano’ della Sassuolo neroverde comincia da lì, non senza essere passata da uno Spezia che al ‘Martelli’ sembrava aver vita facile. In vantaggio con Aurelio al 188’ del primo tempo, in fuga in avvio di ripresa con la seconda rete, i liguri sembravano aver vita facile, ma poi il diavolo ci ha messo lo zampino. Rimasta in 10 – espulso Bertola al 63’ – per l’ultima mezz’ora di gara, la squadra di D’Angelo ha dato strada al Mantova, e il Mantova se l’è presa, conquistando un pareggio che ai virgiliani dell’ex neroverde Davide Possanzini servirà, forse, in chiave salvezza, ma non serve allo Spezia, che resta terzo e vede il suo svantaggio sul Pisa allungarsi a 7 punti. Serve invece, eccome, ai neroverdi di Fabio Grosso, cui regala la matematica che serviva e una città che comincia a ‘bollire’ proprio mentre sulla città stessa cala la prima serata. Bollire, intendiamoci, per quanto può bollire Sassuolo: la ‘festa’ era pronta una settimana fa, quando i neroverdi sconfitti a Palermo l’hanno loro malgrado rimandata ben prima che lo Spezia andasse in campo e anche per questo, forse un po’ per ovvia scaramanzia, di ‘pronto’ ieri non c’era tantissimo, se non il tam tam dei social che davano appuntamento in piazza alle 20, ‘perché non succede, ma se succede…’. Ma la squadra godeva del giorno libero, ognuno la gara di Mantova l’ha vista da casa, e il resto è venuto da sé, insieme alle centinaia che dai diversi bar – e case – hanno sciamato, dopo il ‘gong’ del ‘Martelli’ verso quel campanone sotto il quale Sassuolo ha festeggiato l’ennesima promozione dell’era Mapei.Le belle abitudini, del resto, sono dure a morire: quella dalle C2 alla C1 e dalla C1 alla B sono consegnate agli almanacchi, e del resto si parla di diversi anni fa, come si parla di anni fa – dodici – a ricordare l’inattesa irruzione nella massima serie del Sassuolo di Eusebio Di Francesco, ma a fare da sfondo a tutte c’è sempre questa piazza intitolata a Giuseppe Garibaldi. Che i sassolesi chiamano ‘piazza piccola’ e i tifosi delle altra squadre usano a paradigma di tifoseria appunto ‘piccola’, nel senso di non numerosa – e parecchio sfottuta – che tuttavia la piazza la ritrova per celebrare un’altra impresa. Che prende forma alla fine di un week end che in parecchi non dimenticheranno. Prima il derby del Braglia, atteso e temuto, ma alla fine vinto, a guadagnarsi una giornata lunghissima, con vista sulla serie A. Già dalla mattina, tra i bar e i portici, era tutto un chiedersi ‘ce la facciamo?’ che appendeva l’attesa ad un pomeriggio che ha preso forma quando diversi schermi televisivi, che dopo il vantaggio spezzino al ‘Martelli’, erano tornati sulla Formula 1 che vedeva le Ferrari in corsa per il Gp del Bahrein, sono tornate a sintonizzarsi sul ‘Martelli’. Lo Spezia vinceva 2-0, ma era in 10, il Mantova assaltava, la Sassuolo neroverde ‘spingeva’ l’ex Possanzini al traguardo: il passare dei minuti ha raccontato altra attesa, colmata dalla doppietta del già citato Maggioni, che ha consegnato alla Sassuolo sul divano una domenica da ricordare. E alzi la mano chi, senza offesa per i liguri, non li ha gufati, nel corso dell’infinita sfida del ‘Martelli’, prima di annodarsi la sciarpa al collo e andare in piazza.

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