Milan e Ganna le punte di diamante, si parte domani da Lille. Tour de France, l’Italia gioca subito il ’Jonny’
Il Toro di Buja punta una maglia gialla che manca da sei anni. E Pippo è fiducioso: "Arrivo attivo e fresco"

Italiani al Tour, da sinistra: Jonathan Milan e Filippo Ganna
di Angelo CostaAl Tour che scatta domani da Lilla, nel Nord francese, l’Italia giocherà subito il jolly. Anzi, il Jonny: vincendo il primo sprint, Jonathan Milan interromperebbe un digiuno di 106 tappe e vestirebbe una maglia gialla che qui manca da sei anni, quando per un paio di giornate la vestì Ciccone, oggi suo compagno di team. Quanto a conquistare la corsa, c’è tempo: se dopo quarant’anni i francesi ancora aspettano un successore del grande Hinault, possiamo prendercela comoda pure noi.
Di poter frantumare due tabù che ci accompagnano dal 2019, il gigante friulano, debuttante sulle strade di Francia, è pienamente consapevole. Come lo è il suo team, la Lidl Trek, che già ha lasciato il segno al Giro con sei tappe: a Milan che ama le volate di testa metterà a disposizione un ricco treno. "È un grande obiettivo sul quale non dico sia basata la stagione, ma quasi. Al Tour arrivo pronto al punto giusto e fiducioso", il messaggio del Toro di Buja, che ha nella maglia verde a punti l’altro bersaglio.
Degli undici che rappresenteranno un ciclismo in crisi come il nostro, dove un amatore può soffiare il tricolore ai professionisti, l’altro corridore in grado di regalarci qualche gioia è Pippo Ganna. Rispetto a Milan, il primatista dell’ora un Tour l’ha già corso: tre anni fa, in Danimarca, nella crono d’apertura non riuscì a centrar la maglia gialla, come desiderava. Qui si accontenterebbe di una tappa, magari quella contro il tempo il quinto giorno: gli toccherà vedersela ancora con Evenepoel, dal quale di recente ha perso mondiali e Olimpiadi. "Parto sempre per vincere, non per far secondo, per questo la primavera, per quanto ottima, mi ha lasciato un po’ di amaro in bocca. Al Tour arrivo fresco, sento gambe buone, l’idea è di far meglio rispetto a tre anni fa", le parole di Superpippo.
Milan e Ganna punte di un’Italia che si presenta in Francia con uomini contati e ruoli ben definiti. Quattro gli aiutanti designati: se Consonni è l’apripista di Milan, Affini sarà al servizio di Vingegaard, Cattaneo di Evenepoel, Moscon di Roglic e dell’astro nascente Lipowitz. Di maggior libertà godranno gli altri cinque: Velasco, Ballerini, Albanese e il veterano Trentin (tre tappe vinte in sette partecipazioni) potranno entrare nelle fughe, il velocista Dainese dovrà aprirsi spazi in volata senza un vero treno. Per lasciare una traccia nella corsa più importante al mondo, potrebbe anche bastare.
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