Pogacar da impazzire sul Tourmalet, Vingegaard indossa un giallo pallido

di ANGELO COSTA
7 luglio 2023
Pogacar da impazzire  sul Tourmalet, Vingegaard  indossa un giallo pallido

Pogacar da impazzire sul Tourmalet, Vingegaard indossa un giallo pallido

di Angelo Costa

Altro che terzi incomodi: il Tour è quello che si pensava che fosse, una questione a due. Tadej Pogacar e Jonas Vingegaard pedalano un piano sopra gli altri, regalando uno spettacolo memorabile. Corsa strepitosa, da pelle d’oca per quanto è bella ed entusiasmante fin dalla prima settimana: fortunato chi, come il presidente francese Macron, sceglie una giornata così per godersela da vicino.

Seconda tappa pirenaica, secondo atto del duello fra i due extraterrestri: il riscatto di Pogacar, uscito malconcio dal primo confronto in montagna. Incollato tutto il giorno a Vingegaard che cerca di brasarlo con un perfetto lavoro di squadra, lo sloveno resta col rivale a quattro chilometri e mezzo dal traguardo e a poco meno di tre gli assesta il colpo di grazia: scatto secco alzandosi sui pedali, cosa non facile per chi ha ancora una vite nel polso rotto a fine aprile, e ci si vede all’arrivo. Più che per la contabilità spicciola (decimo successo al Tour, quindicesimo in stagione), Pogacar fa notizia perché finalmente stacca il danese in salita: che succeda dopo due mesi senza corse è un segnale pesantissimo.

"Sono contento, oggi mi sono sentito molto meglio, ma di strada da fare ce n’è ancora tanta", le parole di Pogi, con dedica alla fidanzata Urska, caduta rovinosamente al Giro donne. Sorride lo sloveno, dopo aver tagliato il traguardo con un inchino e dopo aver abbracciato Vingegaard, uscito da questa giornata col bicchiere pieno a metà: vero che il danese si veste di giallo, ma da come la sua Jumbo disegna la tappa, facendolo scortare da Kuss sulla salita più dura (il Tourmalet) e da un esagerato Van Aert su quella finale, il progetto era di seminare Pogacar, non di farsi seminare.

A esser seminato è un Tour intero, quello degli altri: a meno di cataclismi, resta aperta solo la corsa per il terzo posto. Basti guardare Hindley, partito in giallo e lasciato per strada già sul Tourmalet: se alla fine l’australiano limita i danni è perché capisce che al ritmo dei due davanti non può andare. Lungo e nobile l’elenco di chi va alla deriva: il baby Skjelmose, l’ex vincitore Bernal e il nostro Ciccone, che ora può puntare solo a una tappa. Sperando che la coppia fuori categoria lo consenta.

Ordine d’arrivo 6^ tappa Tarbes-Cauterets: 1) Tadej Pogacar (Slo, Uae) km 145 in 3h 54’27’’ (media 37,083), 2) Vingegaard (Dan) a 24’’, 3) Johannessen (Nor) a 1’22’’, 6) Hindley (Aus) a 2’39’’, 13) Gaudu (Fra) a 3’11’’, 40) Ciccone a 10’46’’.

Classifica: 1) Jonas Vingegaard (Dan, Jumbo) in 26h 10’44’’, 2) Pogacar (Slo) a 25’’, 3) Hindley (Aus) a 1’34’’, 4) S. Yates (Gbr) 3’14’’, 5) Rodriguez (Spa) a 3’30’’, 6) A. Yates (Gbr) a 3’40’’, 7) Gaudu (Fra) a 4’02’’, 22) Ciccone a 10’44’’.

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