Binotto riparte dall’Audi e potrebbe ritrovare Sainz

L’ex team principal della Ferrari sarà operativo da agosto per il debutto del marchio tedesco nel 2026. Ha un rapporto privilegiato con lo spagnolo .

di LEO TURRINI -
24 luglio 2024
Binotto riparte dall’Audi e potrebbe ritrovare Sainz

Mattia Binotto è fermo dalla fine del mondiale 2022: tornerà con l’Audi

"Ufficialmente comincio a inizio agosto, ma in realtà sono già sul pezzo, operativo. Ovviamente non ti dirò chi guiderà la nostra monoposto dal 2026, mentre l’obiettivo finale nemmeno ho bisogno di spiegartelo…"

Da ieri Mattia Binotto, cui appartengono le parole riportate sopra, è il capo dell’investimento Audi in Formula Uno. Il brand tedesco debutterà nei Gran Premi dal 2026: da un po’ ha acquistato il team Sauber, cui darà una identità nuova in coincidenza con la trasformazione tecnologica del Circo a quattro ruote. Che, appunto dal 2026, sposerà il concetto di sostenibilità ambientale: le power unit useranno benzine sintetiche, sarà accresciuto il ruolo dei motori elettrici e bla bla bla.

Chi è. Nato in Svizzera ma di robuste origini emiliane (provincia di Reggio), l’ingegner Binotto è mio amico da quando portava i calzoni corti. Classe 1969, entrò in Ferrari come giovane motorista. Eravamo nella seconda metà degli anni Novanta: su YouTube si trova un video in cui il leggendario Michael Schumacher…intervista il ragazzino della brigata. Binotto, appunto.

La carriera. Dopo, Mattia ha scalato i gradini con garbata abilità. Braccio destro di Stefano Domenicali quando il manager di Imola era il team principal del Cavallino, Binotto è poi diventato direttore tecnico della Scuderia nella estate del 2016, all’ombra dell’onnipotente Sergio Marchionne. Poi a inizio 2019 John Elkann lo innalzò al rango di capo assoluto della Ferrari da gp. E lì cominciarono i guai.

La caduta. Mattia non poteva governare da solo un universo complesso come il reparto corse. Avrebbe dovuto scegliere collaboratori più solidi: ma l’eccesso di autostima è un suo limite. Alla lunga il rapporto fiduciario con la proprietà si è lacerato: 7 vittorie in 4 anni in F1, tra 2019 e 2022, erano troppo poche. E così è arrivato Fred Vasseur. Gli esiti non sono cambiati, fin qui: la Ferrari perdeva con Binotto e continua a perdere con il manager francese al timone.

Futuro. Adesso comincia una storia tutta da scrivere. Audi nelle corse ha dominato a Le Mans, nei rally e nei raid. Inoltre come proprietaria di Ducati ha cambiato le dinamiche della MotoGP. Accadrà la stessa cosa in F1 dal 2026 in poi? Questa è la scommessa dell’ex ferrarista Binotto. Cui non dispiacerebbe, perché siamo tutti esseri umani, prendersi una rivincita su chi lo ha allontanato da Maranello.

Sainz. Per ora Audi ha messo sotto contratto Nico Hulkenberg, attualmente alla Haas. Ma Binotto è l’uomo che portò in Ferrari lo spagnolo Sainz, al posto di un certo Vettel. Carlitos aspetta un segnale da Mercedes e Red Bull (tutto dipende dalle bizze di Verstappen) ma il suo legame con Mattia, che non a caso lo preferiva a Leclerc!, è più di un indizio.

Staremo a vedere. Intanto, bentornato amico mio.

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