F1, Ecclestone si espone: "Verstappen è il miglior pilota di sempre"

L'ex patron del Circus ha ammesso che l'olandese della Red Bull ha scavalcato Prost nella sua personale classifica: "Tra i giovani mi piace Piastri, ma Max è il migliore di tutti"

di GABRIELE SINI -
29 settembre 2023
Bernie Ecclestone (Ansa)

Bernie Ecclestone (Ansa)

Roma, 29 settembre 2023 - Bernie Ecclestone è, da sempre, un personaggio che ha acceso tante discussioni attorno a sé. L'ex patron della Formula 1 è capace di continuare a far parlare di sé anche ora che, ormai, è lontano dal mondo delle corse. Negli scorsi giorni è tornato a rilasciare qualche dichiarazione interessante, che spazia tra la sua preferenza riguardo i piloti attuali presenti nel Circus al tanto dibattuto calendario di Gran Premi annuali, che si sta allargando sempre di più.

Verstappen meglio di Prost

Max Verstappen si sta affermando come uno dei piloti più forti e dominanti della sua generazione. Domani, 30 settembre, l'olandese compirà 26 anni e, nel corso della propria carriera ha già conquistato 92 podi in 179 Gran Premi corsi in Formula 1, oltre a 48 vittorie. Già queste statistiche evidenziano quanto Super Max sia un pilota competitivo e in grado di riscrivere, forse, anche alcuni record del Circus, ora che si avvia a conquistare il suo terzo titolo mondiale consecutivo. Spezzato il dominio di Lewis Hamilton e della Mercedes, sembra proprio essere cominciato quello della Red Bull e del figlio d'arte di Jos, che Bernie Ecclestone ha eletto come pilota più grande della storia della Formula 1. Per l'ex patron del Circus, il migliore era Alain Prost, ma le capacità e le prestazioni dell'alfiere di Christian Horner lo hanno conquistato: "Max è il miglior pilota di sempre, non ci sono dubbi. Prima indicavo Alain Prost, ora direi invece Max. È il più grande, il migliore nell’ottenere il meglio dalla propria vettura, non fa mai confusione ed è sempre concentrato". Interrogato sulla posizione di Lewis Hamilton in questa sua personale classifica, Ecclestone ha espresso parole dolci anche per il nativo di Stevenage: "Nella mia personale classifica Max è superiore anche ad Hamilton. Lewis è ovviamente super brillante e super talentuoso, sa capire le persone e tirare fuori il meglio da loro, mentre Max sa tirare fuori il meglio dalla macchina. Sono due persone molto diverse. Quando Lewis si ritirerà potrà dedicarsi ad altro, all’intrattenimento ad esempio, ma non sarà la strada che seguirà Max". Tra i giovani talenti e piloti presenti attualmente in griglia, Ecclestone ha un preferito in assoluto che prenderebbe, senza pensarci, in una sua ipotetica scuderia: "Non riesco a decidermi su Russell. Mi piace e ha un gran talento, ma si tratta di capire cosa è disposto a fare per vincere. Non credo che pensi alla gara, cosa che invece Hamilton fa. Se fossi il proprietario di un team, credo che prenderei Piastri. È molto bravo, ma Verstappen resta comunque il migliore che abbia mai visto guidare". L'ex boss della Formula 1 ha poi approfondito il discorso relativo ad Oscar Piastri e sulle motivazioni che lo porterebbero ad ingaggiare immediatamente il giovane pilota della McLaren: "È un super talento; è già abbastanza difficile vincere i campionati di Formula 3 e Formula 2, e Oscar li ha vinti al primo anno. È straordinario, sentiremo molte cose positive su di lui".

Il calendario della Formula 1

Una delle caratteristiche che si sta evolvendo sempre di più in Formula 1 riguarda il calendario. Con Stefano Domenicali al comando del Circus e, soprattutto, Liberty Media come proprietario, gli appuntamenti annuali stanno aumentando a dismisura. Il prossimo mondiale, quello del 2024, avrà ben 24 fine settimana di gara nel corso dell'anno: un'esagerazione secondo Bernie Ecclestone: "La mia opinione è che 18 gare siano sufficienti. Già 20 ho sempre pensato che fossero troppe". La mole di lavoro che travolge i team, i meccanici, gli ingegneri e gli stessi piloti sta crescendo sempre più, creando anche disagi agli stessi protagonisti, che sono oberati di lavoro. In merito a ciò, Ecclestone ha voluto sdrammatizzare con una battuta: "Bisogna pensare al lavoro delle squadre, che presto dovranno assumere il doppio del personale. Con 22 o 23 gare l'anno ci saranno troppi divorzi, è questione di tempo", ha chiosato con un sorriso. In questa intervista al Daily Mail, Bernie Ecclestone ha poi proseguito parlando degli aspetti economici che, ovviamente, incidono sull'ampliamento e l'allungamento del mondiale: "Capisco i venditori, perché firmano accordi a lungo termine e questo, a quanto pare, fa guadagnare all'azienda molti più soldi. Ma senza dubbio rimarrei con 18 gare prestigiose. Basti pensare alle gare che stanno facendo negli Stati Uniti, se penso alla folle organizzazione di Miami...". L'ex patron non ha mai visto di buon occhio la spettacolarizzazione eccessiva del prodotto Formula 1. L'unica cosa importante, secondo Ecclestone, è lo sport in sé e l'evitare di snaturarlo per ciò per il quale è sempre stato conosciuto. Gli appuntamenti statunitensi in particolare, come quello di Miami in Florida e quello che ci sarà da quest'anno a Las Vegas, in Nevada, vanno contro questa concezione dell'ex proprietario del Circus, che dal canto proprio preferirebbe assistere a meno Gran Premi, ma più prestigiosi e corsi su circuiti di fama storica internazionale. In chiusura, Bernie Ecclestone ha, con un pizzico di sarcasmo, provato a mettere in discussione quelle che sono le sue idee, che ha applicato fino all'ultimo giorno del proprio mandato da patron della Formula 1: "Quando guardo le sessioni di prove libere o i Gran Premi domenicali, penso sempre 'Mio Dio, è Formula 1 o altro?'. Ma forse hanno assolutamente ragione loro, forse ho sbagliato io nel cercare di renderla più Formula 1 possibile ai miei tempi". Solamente il tempo darà una risposta al dilemma che aleggia, anche nel paddock, riguardo l'allungamento delle stagioni in Formula 1. Alcuni piloti, come ad esempio lo stesso Max Verstappen, hanno storto il naso di fronte a quello che, nel 2024, sarà il mondiale più lungo della storia del Circus. Con ben 24 Gran Premi in programma, lo sforzo al quale i team saranno costretti sarà immane, qualcosa di mai visto prima. Starà a Liberty Media, poi, valutare in termini di audience se questa novità avrà portato gli effetti sperati, non solo dal punto di vista economico ma anche di immagine. Leggi anche: F1, Williams rifiuta Mick Schumacher per il 2024  

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