Formula Max, Leclerc non fa il botto. Verstappen a 51 vittorie come Prost. Perez centra Charles alla partenza, ma il Cavallino sale ancora sul podio
La prima fila tutta Rossa dura fino alla prima curva, il campione del mondo sorpassa e saluta tutti. Il monegasco è terzo, superato anche da Hamilton dopo l’interruzione. Vasseur: "Dovevamo partire meglio" .
Una sola Ferrari sul podio in una gara nella quale la Rossa ha almeno ritrovato consistenza ad alto livello: alla fine al di là dell’imprendibile Verstappen, a mettersi in mezzo è la Mercedes di Lewis Hamilton che indovina la scelta sulle gomme e strappa addirittura il giro più veloce quando Max ha già passato il traguardo. Leclerc si accontenta del terzo posto, e va anche bene considerando che alla prima curva l’idolo di casa Perez gli passa sopra, nel tentativo di passarlo (nella foto).
"Onestamente non potevo andare da nessuna parte, lui ha danneggiato la sua auto e anche la mia, è la vita", ha detto il monegasco alla fine davanti al pubblico di casa che ovviamente era tutto per Perez. Leclerc ha tenuto botta: il danno all’ala anteriore non gli ha impedito di reggere benissimo, ma ha perso il secondo posto...ai box.
Perché quando il botto di Magnussen provoca la bandiera rossa, al 34° giro, in Mercedes decidono di rimandare in pista Lewis con gomme più aggressive, grazie alle quali passa Carletto con una grinta da vecchio leone, e poi riesce a stare tranquillo davanti al Cavallino senza correre rischi. "Ma dovevamo fare meglio in partenza e abbiamo lasciato la scia e ci siamo fatti passare", ha detto il team principal Fred Vasseur alla fine: "Per come eravamo messi sulla griglia, non possiamo essere soddisfatti".
PER MASSA. Domenica prossima la Formula Uno affronterà la terza gara in due settimane. Il Mondiale farà tappa in Brasile, sul circuito di Interlagos, dove nel 2007 con Raikkonen la Rossa conquistò il suo ultimo titolo piloti.
Nel 2008, invece, Massa perse per un punto contro Lewis Hamilton. Ma Felipe sta chiedendo l’annullamento del Gp di Singapore di quella stagione, falsato dalla volontaria uscita di pista di Piquet junior.
CARO SENNA. Altra storia “Made in Brazil”. In occasione del Gran Premio del 5 novembre, la torcida di San Paolo celebrerà un’altra ricorrenza: trenta anni fa, esattamente il 7 novembre del 1993, Ayrton Senna festeggiava sul traguardo australiano di Adelaide il trionfo numero 41.
Al volante di una McLaren, allora diretta da Ron Dennis, l’asso brasiliano precedette sotto la bandiera a scacchi le Williams di Alain Prost e di Damon Hill. In quella circostanza, Ayrton fece definitivamente la pace con il collega francese, di cui di lì a poco avrebbe preso il posto proprio in Williams.
Doveva essere l’inizio di un nuovo capitolo di una carriera leggendaria. Invece tutto finì l’1 maggio 1994, contro il muro del Tamburello a Imola.
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