Il commento. Charles merita una ricompensa
Charles Leclerc, pilota amato dai tifosi del Cavallino, ha bisogno di una carezza del destino per riuscire a disputare i Gran Premi. La Ferrari, nonostante la sfortuna di Leclerc, ha recuperato punti sulla Mercedes. Max Verstappen vince il Gran Premio del Brasile.
Leo Turrini
Diceva Napoleone: preferisco un generale fortunato ad un generale bravo. Ora, io non so se Leclerc sia un appassionato di storie bonapartesche: però qui ormai siamo di fronte ad un classico, per la serie la fortuna, appunto, è cieca ma la sfiga ci vede benissimo…
Arriveranno certamente spiegazioni qualificate sul motivo che in Brasile ha tolto di mezzo Carletto prima ancora dello Start. Però ormai qui c’è un caso umano, al netto delle interpretazioni di stampo tecnologico.
Leclerc è molto amato dai tifosi del Cavallino. La gente comune gli vuole bene perché ha imparato ad apprezzarne l’ardimento, persino struggente!, in anni tremendamente difficili per la Signora in Rosso. È stata ed è la generosità del ragazzo a renderlo popolare. In cinque stagioni, quasi mai ha avuto in mano la macchina vincente. Spesso, nemmeno da podio. Eppure, non ha mai alzato il piede.
Ecco perché non sarebbe male permettergli di disputare i Gran Premi! Fa male al cuore sentirlo ipotizzare addirittura un pellegrinaggio a Lourdes. In breve: Leclerc ha dannatamente bisogno di un risultato, di supporto psicologico, di una carezza del destino. I piloti di Formula Uno viaggiano a trecento all’ora, ma non sono dei robot. Sullo sfondo, si stagliano le ombre di Chris Amon e Jean Alesi: valorosi eroi del brivido dipinti di Rosso, ma mai baciati dalla sorte.
Al netto di tutto questo, la cosa bizzarra è che in una domenica cominciata rovinosamente la Ferrari ha addirittura recuperato punti su una Mercedes imbarazzante. Ma se Sparta piange, Atene non ride.
Ps. Il Gran Premio del Brasile è stato vinto da Max Verstappen, davanti a un grande Norris e a un mitico Alonso. Qualcuno si stupisce?
Continua a leggere tutte le notizie di sport su