Leclerc e Sainz a rapporto, patto per il titolo
I due piloti Ferrari da Vasseur il giorno dopo il litigio di Las Vegas: stop a ogni contrasto per inseguire il Mondiale costruttori
C’eravamo tanto amati? Ma anche no. Separati in casa? Ma anche sì. La convivenza tra Carletto e Carlitos sta finendo tra reciproche lamentale e inevitabili sospetti. E il curioso spettacolo ha un osservatore d’eccezione: un certo Lewis Hamilton, tra poche settimane collega di lavoro di Leclerc.
Il patto. La rissa verbale post Las Vegas ha immediatamente fatto scattare il piano d’emergenza. Fred Vasseur, il capo del reparto corse del Cavallino, notoriamente gronda bonomìa da tutti gli artigli: sicché nella notte del Nevada, dopo aver minimizzato in pubblico gli effetti del conflitto, beh, il manager francese ha subito convocato Leclerc e Sainz.
Ad entrambi Vasseur ha indirizzato un messaggio ben preciso: qui nessuno vi chiede di essere amici per la pelle, avete ancora due week end da spendere assieme e la Ferrari si aspetta, anzi, pretende!, una leale collaborazione. Perché in ballo c’è il mondiale costruttori e rinunciare alle residue speranze in nome di capricci individuali sarebbe intollerabile.
Per quanto risulta a me che scrivo, Carletto e Carlitos hanno promesso di fare i bravi ragazzi.
Ma vatti a fidare…
I rancori. In quattro anni di partnership, Leclerc e Sainz raramente hanno avuto in mano una macchina vincente. In pratica hanno spartito le buone occasioni (sei vittorie Charles e quattro Carlos), talvolta aiutandosi e talvolta ignorandosi.
Umanamente la relazione è stata dignitosa. A guastare il clima hanno provveduto le legittime scelte della Scuderia: lo spagnolo è stato scaricato, il monegasco ha ottenuto un prolungamento del contratto. Coabitare in presenza di stati d’animo opposti si è fatto sempre più difficile: alla fine, i dubbi dell’uno e dell’altro si sono tradotti in episodi di gara sempre sul filo.
A Las Vegas il litigio è stato plateale: ma è anche vero che la Ferrari non ha subito danni, più del terzo e quarto posto le Rosse non potevano ottenere. Però…
In Qatar. Però adesso è fortissima l’esigenza di una cooperazione senza trucchi. Sabato in Qatar c’è la Sprint, domenica il Gp. La McLaren pare aver perso il tocco magico. I Papaya hanno ancora 24 punti di vantaggio. Non sono pochi ma nemmeno tantissimi. Una doppietta alla domenica ne vale 43 e quindi ci siamo capiti.
Fare gioco di squadra sarà indispensabile, sin dalle qualifiche (darsi la scia può fare la differenza nella caccia alla pole, giusto per fare un esempio).
Riusciranno i nostri ad evitare di mandarsi a quel paese un’altra volta?
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