MotoGp, le pagelle del Sachsenring. Martin ha coraggio e testa: 10. Quartararo senza moto e senza fuoco: 4

I giudizi sul Gp di Germania: a Bagnaia è mancato solo quel rischio in più. Bastianini chiude nella top 10: un buon punto di partenza

di MARCO GALVANI
18 giugno 2023
Jorge Martin

Jorge Martin

Sachsenring (Germania), 18 giugno 2023 – Martin fa di tutto e merita 10. Voto altissimo anche per Bagnaia che ha fatto il massimo. Queste le pagelle dal Sachsenring, teatro del Gp di Germania di MotoGp marchiato dal successo del pilota della Ducati Pramac.

MotoGp: le pagelle del Gp di Germania

Martin 10. Ha fatto di tutto, l’anno scorso, per mettersi in mostra e prendersi le stellette di ufficiale Ducati. Ha perso la battaglia con la ’Bestia’, ma adesso è tornato alla carica. E alla vittoria. Coraggio e testa. Qui oltre alla moto c’è pure un gran pilota. Bagnaia 9. Dire che s’è accontentato sarebbe ingiusto. Ci ha messo tutto. È mancato solo il rischio in più. Che ha saputo trattenere. Ammortizza la botta d’orgoglio e usa la testa. Già proiettata al titolo bis. Bastianini 7. Chiudere nella Top 10 per uno che, praticamente, inizia adesso la sua stagione, è un buon punto di partenza. E di speranza. Bezzecchi 6,5. Dice di aver trovato il coniglio nel cilindro del warmup. Citazione del ’maestro’ Valentino. Porta a casa una “medaglia di legno“ che, comunque, va bene così. Alla fine resta aggrappato al podio (virtuale) del Mondiale. Marini 6. Con la mano che non è un granché, s’è messo in valigia una prestazione che vale la sufficienza senza dubbi. Speriamo che riesca a tirar fuori tutto quello che di Vale c’è anche nel suo talento. Espargaro 5,5. Ma dai, l’anno scorso ha passato la prima parte della stagione a giocarsi le vittorie puntando platealmente al titolo e adesso sparisce dai radar come se nulla fosse. Altro che bacchetta magica... Italiani in Moto3 4,5. È vero che gli avversari sono agguerriti, ma qui la situazione è magra. Pure con i ‘veterani’ della classe che ormai hanno finito le cartucce. Quartararo 4. Fa quasi male dovergli dare una sonora bocciatura. Ma vedere El Diablo senza più quel fuoco per incendiare i duelli in pista è roba da cambiare canale. La moto è quella che è, sembra la Yamaha del prima-Valentino. Rivogliamo il ’vecchio’ Fabio.

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