Torna ’Martinator’, ma Pecco è sempre lì
Jorge domina il Gp dopo la caduta nella Sprint, Bagnaia terzo oltre le difficoltà e dietro uno splendido Acosta. Lo spagnolo a +21
Comanda ancora Martin. Inevitabile dopo la vittoria di prepotenza, stile e coraggio, firmata in Indonesia. Partenza perfetta, fuga senza avversari, allungo nella classifica mondiale che torna sensibile. Sì, Martin vuole il titolo 2024, ma Bagnaia non molla. Anzi, rilancia. E il podio firmato ieri è la dimostrazione lampante. Pecco ha vissuto una domenica (diciamo pure tutto il weekend) complicata, ha sofferto, ha rischiato, lottato, ma alla fine ha incorniciato un altro capolavoro. Si è tenuto e preso punti pesanti, contrastando così lo strapotere della Ducati (quella Pramac) con la sua Desmo rossa.
Tutto questo mentre con la moto bruciata da Marquez e la caduta di Bastianini, l’Indonesia ha di fatto emesso una sentenza definitiva, ovvero che la corsa al titolo sarà un testa a testa fra Jorge e Pecco, con Marc ed Enea spettatori.
"E’ stata una gara molto difficile – ammette Bagnaia –. Ho sofferto tantissimo nella prima parte, ma ho reagito, ho cercato di riportarmi il più in alto possibile e il podio è stato un risultato straordinario. C’è una cosa che però mi preoccupa e non parlo dei punti da riconquistare. Soffro molto alla partenza – si fa scuro in volto Pecco –. Ho ‘spinnato’ ancora e mi sembra sia la quarta, forse quinta, volta che la moto mi scivola. Per il resto, ho recuperato alcuni punti su Martin e questo mi va bene. Ma sarà tosta da qui alla fine". Il discorso è semplice: Bagnaia ha rosicchiato qualcosa a Jorge nonostante abbia realizzato un weekend eccellente (vittoria della Sprint e podio in gara), ma Martin, nonostante la caduta di sabato non molla di un millimetro.
Ed eccola la festa del pilota Pramac. Sorride, si gode la vittoria e il primato (allungo su Pecco tornato sopra quota 20, ovvero più 21) poi racconta il suo… incubo indonesiano. "Sono felice – dice – per come sono arrivato a vincere questa gara. Ero bloccato a livello di testa. Ripensavo alla caduta di sabato. Ai problemi che avevo avuto un anno fa su questa pista. Temevo di ripetere qualche errore ma sentivo di avere una moto che mi stava dando tutto. Mi portava lassù".
Martin contro Bagnaia, senza più Marquez e Bastianini da tenere lontano. Lo spagnolo inquadra il discorso in modo diverso. "Io devo e voglio solo pensare a vincere le gare. Senza guardare agli altri. So quanto è forte Pecco e so quanto possono fare gli altri, e io devo soprattutto rimanere concentrato come ho fatto in gara per evitare di gettare via tutto come invece mi è successo nella Sprint".
Il resto della gara racconta del brivido (rientrato) per il rischio penalità ad Acosta, spettacolare secondo, ma alle prese con la pressione delle gomme finita sotto investigazione e racconta anche della bella giornata di Morbidelli, sempre più uomo Ducati. Bene anche Bez. E per le rivincite appuntamento a domenica. In Giappone.
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