Valentino Rossi, l'Eroe della Fantasia che non Invecchia Mai

Leo Turrini

Deve essere vero che certe cose non si…disimparano. Oppure è vero che nella vita non si finisce mai di imparare. Scelga il lettore la soluzione che preferisce. Di sicuro quella ottenuta ieri a Misano a bordo di una BMW è la vittoria più importante nella nuova carriera di Valentino Rossi, quella dedicata alle quattro ruote.

Ma più del risultato, che appartiene alla dimensione di un automobilismo molto “da addetti ai lavori”, beh, a sorprendere piacevolmente è l’elemento anagrafico. Nonché vagamente favolistico.

Valentino ha già compiuto quarantaquattro anni. Probabilmente si è affezionato alla suggestione british del “Gentleman Driver”, il nobiluomo che ammazza il tempo andando alla ricerca di piccoli brividi innocenti. Sa benissimo che non torneranno più i giorni delle oceaniche adunate di giallo dipinte: ma è sempre lì, il nostro eroe invecchiato (benissimo), sempre lì a battersi per la vittoria.

E qui si innesta la riflessione sulla favola cui accennavo sopra. Per almeno un paio di generazioni di italiani, il signor Rossi è stato il Peter Pan delle nostre domeniche vissute sul divano. In sella ad una motocicletta ci regalava istanti di allegria nazionalpopolare.

Nel libro e poi anche nei film che gli sono stati dedicati, Peter Pan è semplicemente sottratto al fastidio del declino fisico. Gli eroi della fantasia questo sono: ciò che noi non saremo mai.

Magari Valentino è l’eccezione che conferma la regola.