CARICA AZZURRA. Il motto originale del Barone è perfetto per questa Italia

L'articolo di Paolo Grilli analizza il vero significato del motto olimpico "L'importante non è vincere, ma partecipare", attribuito erroneamente a de Coubertin. Sottolinea l'importanza della determinazione e della sfida personale negli sportivi italiani alle Olimpiadi, contrapponendoli alla delusione della Nazionale di calcio.

23 luglio 2024

di Paolo Grilli

Non solo l’autore del celeberrimo motto era un altro, monsignor Talbot, ma de Coubertin, nel farlo suo, ebbe a integrarlo dandogli un significato ben diverso, quasi opposto: che però la storia ha faticato molto a tramandare.

“L’importante non è vincere, ma partecipare“, siamo soliti dire a noi stessi in modo consolatorio, credendo che il barone francese – nato proprio a Parigi – concepisse lo spirito della competizione in maniera assai blanda. Tutt’altro. Il fondatore dei Giochi moderni intendeva invece quanto fosse necessario tuffarsi nell’agone con la massima determinazione, esplorando e superando i propri limiti pur avendo contezza che alla fine solo uno sarà il vincitore.

Siamo sicuri che gli oltre 400 azzurri presenti ai Giochi, nell’animo, abbiano impressa la ’correzione’ che dà pepe al più famoso slogan sportivo.

Ripetersi dopo Tokyo sarà dura, ma in fondo, le Olimpiadi, non sono proprio la sfida suprema?

I sorrisi orgogliosi dei nostri nel raggiungere la Ville Lumiere sono il miglior biglietto da visita. Che differenza, con gli sguardi bassi della Nazionale di calcio ancora prima dell’uscita di scena agli Europei.

Sarà che i Giochi sono immancabilmente l’occasione della vita per molti sportivi abituati più alla fatica che ai privilegi. Sarà che l’oro che puoi metterti al collo pesa sempre più di quello che puoi chiudere in una cassetta di sicurezza. Ma la febbre olimpica ci ha già preso e non vogliamo guarire.

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